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Christian Horner, team manager della Red Bull, si è scusato per aver dato della “canaglia” ad un commissario di gara nel GP del Qatar. I toni restano comunque tesi però perché Helmut Marko rincara la dose per la penalità inflitta a Max Verstappen, definendo “ridicola” la sanzione inflitta al pilota olandese, attuale leader del Mondiale. Verstappen infatti è stato retrocesso dalla seconda alla settima casella in griglia di partenza e nonostante ciò ha impensierito Lewis Hamilton fino all’ultimo per la conquista della gara.
Marko, ritenuto da tutti uno tra i più capaci scopritori di talenti, è anche il braccio destro del proprietario della Red Bull, Dietrich Mateschitz. Oltre a questo, è anche riconosciuto per le sue, mai scontate, uscite. L’austriaco infatti è andato alla carica contro la Federazione, noncurante del warning ufficiale dato ad Horner, per aver insultato in diretta tv un commissario di gara. Nel mirino c’è sempre la decisione di penalizzare Max Verstappen durante il Q3. Il pilota olandese infatti è stato ritenuto colpevole di non aver rallentato nel suo ultimo tentativo in pista nonostante le doppie bandiere gialle per l’incidente dell’AlphaTauri di Pierre Gasly, parcheggiata in pieno rettilineo. Il segnale è sintomo di un pericolo molto elevato ed impone ai piloti di abortire il giro.
Secondo la Red Bull, la vicenda però è stata gestita in modo molto confusionario da parte del direttore di gara, Michael Masi. I sistemi elettronici infatti indicavano che la pista era libera. Il commissario invece sventolava, giustamente ma di propria iniziativa, la doppia bandiera gialla a pochi metri da un’auto ferma in piena carreggiata.
In un’intervista all’emittente austrica Sport1, Marko dice la sua: “Siamo arrabbiati! Alla prima macchina che transitava non è stata esposta la bandiera. La seconda auto ha avuto una bandiera gialla, mentra la terza, la nostra, ha avuto doppia bandiera. È una cosa ridicola! È tutto incoerente! La FIA non è in grado di mettere a punto un sistema decente e prova a nascondere la propria incompetenza addossando la colpa ai piloti. Siamo in un’era in cui tutto è digitalizzato. I piloti ormai hanno ogni informazione sul volante e, stavolta, sul display non c’era alcun segnale di pericolo. Max aveva anche il verde ma poi, improvvisamente, una persona senza esperienza ha sventolato la doppia bandiera gialla. Nessun pilota doveva essere sanzionato”.
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