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Il vice team principal della Williams dal 2014 al 2020, Claire Williams, è stata duramente attaccata e criticata per le recenti prestazioni del team in Formula 1, tanto da costringere la famiglia a vendere la scuderia lo scorso mese di agosto a Dorilton Capital. Claire, a mesi di distanza dall’accaduto, ha voluto chiarire la propria posizione: “Molti dimenticano che, quando l’ho ereditata, la Williams veniva da due noni e un ottavo posto. In nove mesi sono riuscita a portarla sul podio e ci siamo ripetuti nel 2015. Dopodiché, abbiamo ottenuto due quinte posizioni. Non sono risultati malvagi per una squadra che aveva meno risorse umane e molti meno soldi dei competitors. La gente mi ha preso di mira, da un certo punto di vista anche giustamente, perché ero la leader di quel team. Per il mio operato ho ricevuto parecchie critiche, anche molti insulti sui social. Ma non me ne sono mai curata, dovevo concentrarmi sul team e portarlo avanti. Penso che se avessi avuto più tempo e risorse economiche ci sarei riuscita. Ma nel 2020 è capitata la pandemia e abbiamo perso il nostro title sponsor”.
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“Diverse volte il tono dei commenti era ‘La Williams va male perché è guidata da una donna‘. Oppure ‘È lì solo perché è la figlia di Frank‘. Potete accusarmi di ciò che volete, non attacca. Mio padre non voleva neanche che entrassi in Williams, accettò con riluttanza di darmi un periodo di prova sotto pressione del capo dell’area marketing. E alla fine sono rimasta in questo team per 20 anni. Posso dire che sarei felice di lavorare in Williams altri 20 anni, anche come addetto stampa. È un posto bellissimo e mi sono goduta ogni minuto“, ha concluso la donna.
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