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“Questo tipo di accordo è uno strumento legale riconosciuto come una componente essenziale di qualsiasi sistema disciplinare“. Attraverso una nota ufficiale la Fia risponde alla lettera dei sette team, tra cui Mercedes e Red Bull, in merito al settlement agreement tra la Federazione Internazionale e la Scuderia Ferrari per la powerunit del Cavallino. Sul finire della scorsa stagione la Fia ha aperto un’indagine sul regolare funzionamento della PU Ferrari dopo che i competitor avevano innalzato vari dubbi circa la sua legalità. Un’indagine conclusasi con un accordo cosiddetto “riservato” tra Fia e Ferrari che ha animato ancor più la polemica con il resto dei team. “Questo tipo di accordo è usato da molte autorità e altre Federazioni sportive per la gestione delle controversie – si legge nel comunicato ufficiale – La riservatezza dei termini dell’accordo è prevista dall’articolo 4 del regolamento“.
Entrando nel merito del comunicato si legge: “Le lunghe e approfondite indagini condotte durante la stagione 2019 hanno sollevato il sospetto che la power unit della Ferrari potesse essere considerata non operativa nei limiti del regolamento Fia – è la versione della Federazione internazionale – La Ferrari si è opposta fermamente a questi sospetti e ha ribadito che la power unit operava nel rispetto delle normative. La Fia non era pienamente soddisfatta ma ha deciso che ulteriori azioni non avrebbero necessariamente portato a una conclusione del caso data la complessità della materia e l’impossibilità di fornire prove inequivocabili di una violazione“. E ancora: “Per evitare le conseguenze negative che un lungo contenzioso avrebbe comportato, specie alla luce dell’incertezza dell’esito di tali contenziosi e nel migliore interesse del Mondiale e dei suoi stakeholder, la Fia, secondo quanto previsto dall’articolo 4, ha deciso di stipulare un accordo di transazione efficace e dissuasivo con la Ferrari per chiudere il procedimento. La Fia intraprenderà tutte le azioni necessarie per tutelare lo sport e il suo ruolo e la sua reputazione di ente regolatore del Mondiale di Formula 1“.
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