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“Non è la solita pausa invernale in cui conti i giorni prima di tornare al volante, affrontiamo giornate vuote senza sapere che cosa succederà . Mi manca correre, mi manca la gente di Maranello, anche se davanti a problemi così grandi la nostra è questione piccolissima. Quando ci saranno le condizioni di sicurezza sono pronto a scendere in pista a porte chiuse, anche se ci sembrerà strano”. Anche Sebastian Vettel, come molti altri, sta passando un difficile periodo di stop dovuto all’emergenza coronavirus, che ha fermato gli sport in quasi tutto il mondo. “Mi è arrivato da un paio di giorni il simulatore, ho scoperto cose divertenti – racconta il pilota tedesco in un’intervista al Corriere della Sera -. Ma dubito che mi vedrete impegnato nelle gare online, ho troppo poco tempo per preparami, preferisco stare con i miei figli. Sono ancora in età d’asilo, facciamo un sacco di attività in casa. E poi preferisco le corse vere”.
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“Ci sono discussioni continue su questo fronte, non voglio renderle pubbliche solo per guadagnarne in immagine” – afferma Vettel riguardo al possibile taglio dello stipendio, mentre il suo contratto attuale è in scadenza per fine 2020 -. Sul contratto siamo in attesa, avevamo iniziato a parlarci prima che si fermasse tutto. Dipende da quando sarà la prima corsa del campionato, se sarà a giugno-luglio c’è la possibilità che risolveremo la questione prima. Se resterei anche senza essere ‘capo squadra’?Lo avevo detto in modo chiaro a febbraio e lo ripeto ora. Sì, è fuori discussione”.
“Tutti i miei contratti sono stati di tre anni, so di essere un pilota esperto ma non sono nemmeno vecchio a 32 anni – ha concluso Vettel -. Però per andare avanti a lungo bisogna essere convinti in due, quindi dipenderà anche dalle scelte della squadra”.
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