Frederic Vasseur, team principal della Ferrari, ha concesso un’intervista alla Gazzetta dello Sport, parlando del 2023 della Rossa – fino ad ora deludente – e degli obiettivi del 2024. Dopo un 2022 che aveva mostrato degli sprazzi positivi e una vettura, per lo meno inizialmente, competitiva, il 2023 ha visto la Ferrari piombare nuovamente nel mid-field, con la delusione dei tifosi e della squadra stessa: “Non ci aspettavamo questi risultati, ma in questi casi è importante capire come si reagisce come gruppo. La reazione è stata buona, tornare al vertice richiede tempo. Analizzando i dati, in qualifica siamo staccati di uno 0,2% dalla Red Bull, a volte dello 0,4, ma in alcune occasioni abbiamo fatto meglio di loro. Poi in gara, sul passo, la differenza è decisamente maggiore. Una spiegazione può essere che la Ferrari sia difficile da guidare: e se su un giro secco puoi prendere rischi e tenerla al limite, in corsa non è possibile e caliamo di prestazione. È una questione di aerodinamica. Nel 2022 eravamo a posto, abbiamo cercato di fare ancora meglio in inverno ma a volte portare qualcosa all’estremo complica la vita al pilota, perché la vettura quando si muove diventa imprevedibile”.
Vasseur ha poi parlato di Charles Leclerc e Carlos Sainz e della loro reazione davanti alle prestazioni della SF-23: “Se sono contento di loro? Si può sempre fare meglio, sia come squadra che come piloti. Charles non si aspettava una stagione così e all’inizio ha spinto più del dovuto, ora sembra aver digerito meglio la situazione. Lui è un impulsivo, se qualcosa non va bene non si trattiene ma a volte è meglio prendere tempo e analizzare i dati con più calma. Carlos è molto consistente ed è un buon riferimento per noi. Finora, se si guarda alle qualifiche, è stato più all’altezza di Charles rispetto al passato”.
Non c’è tempo però per rimuginare sulla stagione corrente, ormai da archiviare come fallimentare, o quasi. Il team principal di Maranello è già concentrato sul 2024, anno fondamentale per avvicinarsi a Red Bull e ripartire. Per riuscire nella missione, Ferrari è alla ricerca di nuovi ingegneri e alcuni sembrano già essere stati trovati: “Per la nuova monoposto siamo ancora ai concetti filosofici. Dobbiamo trovare margini grazie a cui i piloti possano guidare senza essere sempre al limite. Abbiamo davanti ancora molti mesi prima della scadenza della nuova Rossa. Abbiamo preso già circa 25 persone, ma ne cerchiamo ancora e nessuna di queste sta già lavorando in Scuderia. Abbiamo firmato con un nome di primo piano: dovrebbe iniziare a gennaio 2025, ma stiamo cercando di anticipare i tempi. Diciamo che questa è diventata la parte principale del mio lavoro in Ferrari: devi creare buone relazioni e convincere la gente a trasferirsi. I primi che prendi sono i più difficili, poi gli altri vedendoli seguono a ruota.” La cosa però non è così semplice: “I tecnici top però hanno contratti di tre anni e oltre, è complicato portarli via ad altre Scuderie. E per noi c’è un’aggravante rispetto ai team britannici: lì i team sono vicini, se assumi qualcuno può restare nella stessa abitazione e i figli possono continuare a frequentare le stesse scuole. Ma affinché un ingegnere venga qui in Italia, invece, prima dobbiamo convincere lui, poi la moglie e la settimana seguente i figli…“.