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Sfortuna e non solo a Las Vegas per un’ottima Ferrari che stavolta manca la vittoria davvero per un soffio. La Safety Car e le gomme più fresche premiano il solito Max Verstappen nel finale, costretto peraltro a rimontare dai cinque secondi di penalità iniziali e venendo anche speronato da Russell senza però conseguenze sostanziali. E’ una vittoria meritata, non si può negare, ed è anche la più sofferta delle diciotto stagionali per l’olandese tre volte campione del mondo, che ha dovuto faticare e non poco per ritornare al comando dopo una serie di eventi che hanno avvicinato Leclerc più volte al sogno di vincerla. Le gomme hard che non funzionano come quelle della Red Bull, la Safety Car che ricompatta tutto, ma anche una strategia non troppo limpida nella fase nevralgica della gara fanno uscire il numero 16 sulla roulette soltanto per un secondo posto comunque splendido, grazie a quel sorpasso all’ultimissimo giro su Checo Perez, che ancora una volta viene sconfitto in volata come accaduto in Brasile con Alonso. Il lungo nel finale non ha compromesso una seconda posizione meritatissima per il monegasco, che rimanda ancora l’appuntamento con la vittoria ma prova a riassaporare le sensazioni di una gara di vertice. Nel frattempo, Verstappen volava verso la vittoria numero tre su tre negli Usa in questa stagione, 53 in carriera per lui che ora insieme a Vettel è il terzo nella classifica all-time.
Prestazionale, e si era già visto nel giro secco ieri con la doppietta – solo sulla carta – in qualifica, la Ferrari può sicuramente vedere il bicchiere mezzo pieno, anche perché vengono recuperati tantissimi punti nei confronti della Mercedes, ora appena quattro punti davanti rispetto alla Rossa, complice la penalità per Russell e un Hamilton messo fuori gioco già nelle fasi iniziali suo malgrado. Eppure, ricostruendo la storia della gara, poteva forse andare diversamente: il contatto al via ha portato al Cavallino un tesoretto importante di cinque secondi da scontare per Verstappen, ma soprattutto il passo con le medie di Charles era persino migliore rispetto a quello di Max. Ed è così che è arrivato persino il sorpasso in pista, ancor prima della penalità da servire ai box per Verstappen, che si ferma al giro 16. Leclerc, invece, forte di una media gestita bene, tira dritto e si ferma soltanto al giro 22, peraltro con una sosta lenta di 3.9 secondi che fa la differenza. Il vantaggio su Verstappen viene ampiamente dimezzato a quel punto e purtroppo c’è una Safety Car, provocata da Russell sullo stesso Verstappen, ma che a stretto giro di posta penalizza ulteriormente la Rossa e favorisce proprio Max che perde anche detriti dalla vettura: Perez, in testa dopo il pit stop al pronti-via, si ferma ed è secondo, Verstappen torna ai box a differenza di Leclerc e le sue gomme hard passano da sei giri più vecchie a quattro giri più nuove. Diventa a quel punto impossibile per Charles tener dietro Verstappen, per un suo errore viene passato anche da Perez, ma con un incredibile ultimo giro trova un sorpasso sulla Strip davvero da brividi. E Checo non impara dagli errori.
Con Sainz, invece, c’è una bella rimonta rispetto alla diciottesima posizione in cui si trovava dopo il testa-coda al via: arriva sesto e questo vuol dire che entrambe le Ferrari fanno meglio delle due Mercedes e recuperano qualcosa come diciotto punti, portando a quattro il margine in vista di Abu Dhabi, dove si corre l’ultima gara stagionale in back-to-back. La Ferrari ci arriva con tanta consapevolezza, quella di aver duellato alla pari con la Red Bull, e la vittoria è sfumata soltanto per una questione di dettagli. Sfortuna, fortuna, come al gioco: sulla Strip di Las Vegas, alla fine, però vince sempre Verstappen.
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