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Dopo il Gran Premio di Francia, qualcosa in casa Ferrari sembra essersi spezzato, soprattutto in termini di aspettativa. Questo è quanto emerge dalle parole di Inaki Rueda, capo della strategia Ferrari in Formula 1, dopo il disastro al Paul Ricard. “Siamo tornati dalla Francia, dove speravamo di ottenere grandi risultati, ma purtroppo – ha detto lo spagnolo – abbiamo finito con un ritiro e una quinta posizione”. In particolare, ha destato più di qualche perplessità la scelta del muretto Ferrari di fare pit-stop con lo spagnolo verso la fine della gara, facendogli scontare in pit-lane la penalità di 5 secondi, arrivata dopo una ripartenza non sicura dal box.
Rueda spiega così la decisione presa: “Quando un pilota va oltre le aspettative di vita di una gomma, deve prendersene cura e guidare molto lentamente, con il rischio di avere problemi. Avere questo tipo di situazione, poteva comportare un altro ritiro. Così, abbiamo deciso di fare un pit-stop ed essere sicuri di ottenere il punto addizionale per il giro veloce”. Resta il fatto, però, che non è la prima volta in cui la scuderia italiana prende scelte di strategia non condivise da appassionati e addetti ai lavori. Una condizione che rispecchia quando la Ferrari debba riabituarsi a lottare per le posizioni di vertice del Mondiale, dopo molti campionati trascorsi all’insegna dell’anonimato.
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