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Rimasta con una sola vettura, con un primo stint quasi disastroso e una prima sosta forse troppo tardiva, per la Ferrari è comunque una grossa occasione persa al termine della gara del Brasile. Sgombriamo il campo, anzi la pista, da equivoci: la macchina non era assolutamente all’altezza della zona podio e di fatto era la quarta forza sul circuito di Interlagos dopo l’imprendibile Red Bull, la ormai quasi imprendibile McLaren di Norris e persino una rediviva Aston Martin fenomenale in trazione, però proprio per il fatto di essere in condizioni migliori della Mercedes, competitor per il secondo posto nella classifica costruttori, ci sono enormi rimpianti. Ferrari mediocre, Mercedes tragicomica: eppure, solo quattro punti guadagnati grazie al sesto posto – massimo risultato possibile probabilmente – di Carlos Sainz rispetto all’ottavo da parte di Lewis Hamilton, le cui performance dopo il primo stop sono crollate al pari di quelle di George Russell, ritirato quando era decimo. Ed è chiaro che quanto successo a Charles Leclerc, a muro durante il giro di formazione per un problema all’idraulica della sua SF-23, fa malissimo sia al monegasco che alle ambizioni della scuderia, che avrebbe sicuramente avvicinato e di tanto le Frecce d’Argento a due gare dalla fine, e che invece resta comunque a -20.
Un viaggio a Lourdes probabilmente non basterebbe a Leclerc in questa stagione costellata di errori, suoi e del team e di sfortuna nera: i problemi di affidabilità tornano prepotentemente a Interlagos proprio in una gara in cui si era trovata un’importante prima fila dopo peraltro due pole di fila nei precedenti appuntamenti. E pensare che la sprint era stata sacrificata per puntare sulla gara e conservare un set di gomme soft fresche, durate invece mezzo giro di formazione prima dell’escursione fuori pista. Con Charles in pista, di sicuro sarebbero potuti arrivare punti preziosi per il secondo posto costruttori. Sconsolato il classe 1997, ma c’è poco da fare se non pensare già a Las Vegas o forse al prossimo anno. E’ indiscutibile che il Cavallino abbia fatto notevoli passi avanti nella seconda parte di stagione, soprattutto in qualifica, poi per un motivo o per un altro le cose non sono andate bene in gara, con la crescita della McLaren e anche della Mercedes (non di certo però in Brasile) a complicare i piani. Restano problemi con le gomme, perché per Sainz il primo stint sulle soft è stato per nulla all’altezza, mentre all’improvviso con le gomme gialle la sua vettura è tornata a vita, mostrandosi persino in linea coi tempi di Verstappen e Norris, poi montando di nuovo le rosse nel finale si sono persi di nuovo decimi al giro persino da uno come Stroll, accontentandosi di un sesto posto. Ecco, accontentarsi: la Ferrari deve smettere di farlo e di puntare soltanto a difendersi, nelle ultime due gare servirà andare all’attacco visto che c’è ben poco da perdere.
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