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Meglio l’uovo oggi o la gallina domani? La domanda è d’obbligo dinnanzi alla strategia della Ferrari nel Gran Premio di Gran Bretagna di Formula 1. A Silverstone la scuderia di Maranello torna alla vittoria, lo fa con Carlos Sainz che si gode il primo successo in carriera all’indomani della prima pole position, ma il bicchiere è comunque mezzo vuoto. Già , perché per quanto lo spagnolo meritasse di finire davanti a tutti, l’esito di fatto è stato realizzato dallo stesso box di Maranello, che con una tattica scellerata ha privato Charles Leclerc, in testa a pochi giri dal termine, non solo della vittoria che sembrava in tasca, ma anche del podio in una gara in cui il rivale per il titolo Mondiale, Max Verstappen, a causa di una foratura e di una vettura parecchio danneggiata è stato costretto a un settimo posto del quale bisognava approfittare. E invece, la scuderia di Maranello non guarda all’ottica campionato, o forse pensa di guardarci ma fa male i propri calcoli, e così in un sol colpo il monegasco, che arriva quarto, guadagna sei punti nei confronti di Verstappen primo nella classifica piloti, ma ne perde altrettanti da Perez che lo precede.
Non può essere contento a fine gara, e non lo è. Inutile recriminare troppo, anche perché questa volta la Ferrari riesce a vincere almeno con l’altro pilota, ma Leclerc sa che è stato penalizzato dalla scellerata decisione di non farlo rientrare per cambiare gomme e montare le soft nel finale. E’ vero, se rientrava forse non sarebbe rientrato Hamilton, ma avere gli pneumatici freschi era l’ovvia strategia da perseguire. Ci si difende attaccando, osando, sfruttando i margini che offre una gara. Di certo non si può dire che la Ferrari abbia volutamente puntato su Sainz e discapito di Leclerc, visto che alcuni giri prima c’era stato l’ordine di scuderia, e che prima del problema tecnico all’Alpine di Ocon il monegasco era saldamente in testa. Fatto sta, però, che dai box si è deciso che le gomme nuove sarebbero state solo per Sainz. E così, per Leclerc è stato letteralmente impossibile – nonostante una dura lotta del classe 1997 che ha venduto carissima la pelle – tenere le posizioni nei confronti, oltre che di Sainz che decide di non fare di nuovo da maggiordomo, anche di Perez e Hamilton che salgono sul podio. Gran gara la loro, visto che Perez, proprio per un contatto con Leclerc, era finito ultimo e si è ritrovato secondo, mentre il padrone di casa con un altro podio suggella una gara bellissima in cui, se non fosse stato per un pit stop troppo lento, con la sua gestione magistrale delle gomme medie avrebbe potuto forse addirittura vincere.
Sarà tempo di riflessioni e di briefing in casa Ferrari, ma Leclerc si è già espresso, con la solita compostezza ma lasciando trasparire una seria insofferenza nei confronti di questa strategia che lo penalizza. E il fatto che questo accada proprio nel Gran Premio in cui a Verstappen ne succedono di ogni, tra cui con la macchina non a posto farsi sverniciare da Vettel e insidiare da Schumacher, aggiunge rabbia e frustrazione in Charles, che dovrà ingoiare questo nuovo boccone amaro. Accettando, incredibile ma vero, che il team del Cavallino abbia voluto pensare all’oggi piuttosto che a un’intera stagione.
Al di là della lotta per la vittoria, è anche la gara della grande paura per Guanyu Zhou, che senza girarci troppo attorno, ha rischiato di morire. Sarebbe probabilmente finito decapitato un paio di anni fa, quando il tanto criticato Halo non era stato introdotto, la vita gli è invece salva e ne esce tutto sommato illeso, mentre Albon deve andare al centro medico, da un bruttissimo incidente alla prima curva. Il cinese dell’Alfa Romeo è stato colpito da Russell e come una scheggia impazzita la sua monoposto ha cominciato a slittare capovolta fino agli spalti, impennandosi e scavalcando persino le barriere. Salvo lui, salvo il pubblico, un’ora di stop. La grande paura prima di una gara bellissima, a ricordarci che la Formula 1 moderna è anche e soprattutto tanta sicurezza per i piloti.
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