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Verstappen (e la Red Bull) sorridono sempre, anche per l’esito del budget cap, la Mercedes si riscopre altamente competitiva, persino l’Alfa Romeo agguanta la terza fila in Messico. E la Ferrari è in caduta libera. Mentre Mattia Binotto – giustamente, per carità – punta il dito (a distanza, perché è rimasto a Maranello) contro la Fia per la sanzione troppo leggera al team austriaco, la macchina da luglio in avanti ha sempre fatto passi indietro, trovando dei podi e un po’ di consistenza, ma mai la vittoria, tra sfortuna e decisioni al limite, cominciando anche a cedere qualcosa in quello che è stato quest’anno il più grande punto di forza, il giro secco e la qualifica, poi purtroppo non convertiti quasi mai in gara.
A Città del Messico, però, si tocca il punto più basso. Quinto un buon Carlos Sainz, che trova ottimi settori ma per sua sfortuna tutti in giri diversi tra loro, non riuscendo a mettere tutto insieme, mentre Charles Leclerc è addirittura settimo. Mai trovato il feeling in questi due giorni, a cominciare dal botto contro le barriere delle FP2, passando per le FP3 anonime e le qualifiche ancora più anonime. Il monegasco parla di qualcosa di strano alla macchina, di un problema da risolvere, ma è anche vero che finire dietro a Bottas richiama quei periodi più neri degli scorsi anni in cui il Cavallino era nel pacchetto di mischia.
Ora si lotta con la Red Bull, almeno fino ad Austin. Ma oggi c’è la Mercedes a recitare la parte della Ferrari e a riscoprirsi competitiva, sia veloce che consistente. Russell, come spesso accaduto, più veloce del vecchio leone Hamilton, purtroppo per loro c’è un alieno in F1, è Max Verstappen che al momento giusto, trova il tempo per ottenere la pole dopo essersi un po’ nascosto. E con l’idolo di casa Checo Perez quarto, la lotta è due punte contro due, Ferrari purtroppo esclusa. Mai come in Messico la partenza è importante, visto che il rettilineo è lunghissimo prima di arrivare alla prima curva. Superarla più avanti possibile è l’obiettivo di tutti, ma soprattutto quello delle due rosse da rimonta.
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