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Ferrari bicefala nelle prove libere del venerdì a Miami, è questo il verdetto dopo le due sessioni che ci riconsegnano una vettura capace di giocarsela sul giro secco con la Red Bull, ma assai in difficoltà, a parità di gomme, per quanto riguarda il passo gara. Come a Baku, come nella seconda metà dell’anno scorso: per le qualifiche il Cavallino c’è, per la gara servirà un miracolo, e chissà che la pioggia – prevista e su una pista con asfalto nuovo come questo è davvero un pericolo – non possa sparigliare le carte. Ma al venerdì c’è il sole e brilla in particolar modo sul solito Max Verstappen, che dopo le FP1 un po’ in sordina decide di dare tutto nelle FP2, dominate sotto ogni aspetto. Prima con il giro da qualifica in cui è l’unico a scendere sull’1.27 facendo il vuoto alle sue spalle, e soprattutto rifilando ampi distacchi a un Sergio Perez che improvvisamente è tornato il Checo di sempre e non quello in grado di provare a sognare il titolo.
Ma è solo venerdì e la Ferrari può capire cosa non va e migliorare in vista di qualifica e gara. A patto però di non fare errori, e Charles Leclerc ne ha fatto uno assai grossolano nel finale della seconda sessione, finendo contro le barriere dopo aver perso il posteriore. Ma nei giri precedenti, eravamo già in simulazione passo gara, le cose non sembravano andare per il verso giusto: Ferrari un secondo più lenta della Red Bull nel long run, indicazioni invece maggiormente positive dal fronte Carlos Sainz, che pare abbia ritrovato la giusta fiducia dopo il mezzo disastro azero.
E poi c’è la Mercedes: detto della solita Aston Martin che con Alonso in particolare è lì in “zona podio”, la vettura britannica spariglia le carte nelle prime libere e trova una doppietta che sa però di specchietto per le allodole. Russell miglior tempo, Hamilton il secondo, ma solo perché montano gomme soft nuove negli ultimissimi minuti delle FP1, quando gli altri erano in un altro tipo di simulazione e la pista era iper gommata. La verità è che i due sono parecchio distanti, soprattutto in ottica qualifica, e puntare alla terza fila è il massimo possibile. Per quanto riguarda gli altri team, la McLaren sembrerebbe la quinta forza qui, discreta anche la Alpine mentre le altre invece appaiono più schiacciate nelle retrovie. Ma domani è un altro giorno e tutto può mutare.
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