[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”1132026″]
La Ferrari alza bandiera bianca in Ungheria. Nell’ultima gara prima della pausa estiva, la strategia Ferrari affossa ancora una volta Charles Leclerc. Il pilota monegasco chiude da primo a sesto per via di una scelta errata delle gomme dure. Probabilmente Verstappen avrebbe vinto ugualmente, ma la seconda posizione era quasi certa. Il Mondiale è ormai una chimera: -80 nella classifica piloti, -97 nella classifica costruttori.
DISASTRO FERRARI – Charles Leclerc da primo a sesto. Un altro disastro totale nella strategia della Ferrari. La ‘Rossa’ sulla media andava forte, magari non fortissimo come venerdì ma era sicuramente tanto competitiva al punto che Leclerc ha avvicinato Russell e poi l’ha passato di prepotenza con un sorpasso straordinario in curva 1. Al giro 40 poi la decisione di montare le gomme dure, una scelta per difendersi da Verstappen che si è rivelata totalmente sbagliata. Il grip non c’era, il ritmo neanche. E così Verstappen, nonostante anche un testacoda, ha superato l’inerme Charles per ben due volte vincendo per dispersione. Poi, quando ormai era troppo tardi, la terza sosta: gomma soft, ma ormai i buoi erano scappati e la sesta posizione era inevitabile.
LECLERC PENALIZZATO – Leclerc è la terza volta che vede sfumare la prima posizione per errori dal muretto: a Montecarlo, dove sorpassare è impossibile, Charles si ritrovò da primo a quarto per un errore di comunicazione del muretto. A Silverstone con la scelta di farlo rimanere fuori con le hard, anche se lì poi alla fine vinse l’altra Ferrari, quella di Carlos Sainz. Se si uniscono i due motori rotti a Barcellona e Baku e l’errore di Charles in Francia la settimana scorsa, la frittata è fatta: il Mondiale è ormai andato.
CONDIZIONI DIFFICILI PER LA ROSSA – Strategia per gran parte, ma non solo. Oggi, in condizioni di pista fredda e umida, la Ferrari ha faticato e non poco. Con le medie il passo gara non era male ma Verstappen da dietro sembrava averne di più. E anche con le rosse il passo di Hamilton era nettamente superiore a quello di Sainz, tant’è che lo è andato a prendere senza nessun tipo di problema. Binotto difende la squadra: “Analizzo prima la prestazione della macchina e oggi non c’è stata. Poi guardo anche alla strategia, ma oggi la macchina non andava e bisogna capire il perché”.Â
[the_ad id=”1049643″]
[the_ad id=”668943″]
[the_ad id=”676180″]