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E’ passato quasi un anno, non solo dallo scorso Gran Premio dell’Austria sulla pista di Spielberg, ma anche dall’ultima vittoria di una Ferrari, e contestualmente di Charles Leclerc: era il 10 luglio scorso e si correva proprio la gara nella regione della Stiria, tra le ridenti colline e i panorami bucolici che sorrisero a una Rossa ancora speranzosa di poter dire la propria in chiave Mondiale, anche perchĂ© reduce dal trionfo di Sainz a Silverstone. Invece, da lì in avanti il buio e il dominio totale della Red Bull, con Verstappen che ha messo insieme un filotto da record vincendo il secondo Mondiale, e che quest’anno è ripartito piĂ¹ affamato che mai, con sei vittorie e due secondi posti che lasciano poco spazio all’immaginazione, anche perchĂ© SuperMax non ha mai vinto da nessun’altra parte come ha fatto su questo circuito, dove annovera quattro vittorie, le ultime due nel 2021 dove si è gareggiato in due weekend di fila.
E allora cosa resta al Cavallino? Semplice, ripensare a quanto visto in Canada, dove al netto del disastro in qualifica il passo e la gestione gomme della gara sono stati all’altezza della situazione e non lontani dai dati dei competitor, e replicarlo anche su un tracciato completamente diverso sotto ogni aspetto come quello austriaco. Dove peraltro, così come lo scorso anno, il piatto è ricchissimo, visto che torna il format della Sprint e dunque ci sono 34 punti in palio raggiungibili da un solo pilota. Per la scuderia di Maranello, l’imperativo categorico è di essere competitivi in entrambi i format e portarne a casa il piĂ¹ possibile, in modo tale da proseguire nel percorso in modo lineare e con fiducia, consci che anche la Mercedes sta prepotentemente tornando a vita.
Veniamo infine alle caratteristiche tecniche della pista: il tracciato misura 4.318 km, verranno percorsi 71 giri per un totale di 306.452 km per quanto riguarda la distanza di gara. Tre le zone DRS, soltanto nove le curve e dunque si tratta di un circuito da continui saliscendi e stop & go, a medio carico aerodinamico con tre frenate principali. Se i motori saranno messi come di consueto a dura prova, le gomme non dovrebbero soffrire piĂ¹ di tanto in virtĂ¹ di una pista con asfalto poco abrasivo: Pirelli ha scelto di portare pertanto gli pneumatici piĂ¹ soffici della gamma, e allora C3 per le hard, C4 per le medie, C5 per le soft, le piĂ¹ aggressive a disposizione.
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