Max Verstappen, fresco di quarto titolo mondiale, si è concesso ai taccuini di De Telegraaf per una lunga intervista. L’olandese della Red Bull ha analizzato la stagione 2024 di F1, un anno più complesso rispetto al precedente: la squadra di Milton Keynes ha abbandonato a metà stagione la lotta per il titolo costruttori, con Verstappen che nella frazione centrale del campionato ha visto Lando Norris avvicinarsi pericolosamente. Il numero 1 è riuscito a tornare sui binari, andando a vincere il Mondiale a Las Vegas, con tre appuntamenti di anticipo.
L’atmosfera in casa Red Bull non è stata delle migliori nel 2024, con Helmut Marko che ha minacciato di lasciare il team in mezzo alla stagione. Verstappen, a riguardo, aveva un’opinione cristallina, ammettendo che in caso ciò fosse successo, avrebbe salutato anche lui la squadra: “Penso di aver fatto capire chiaramente cosa pensavo a riguardo. Credo fosse importante dirlo in quel momento, non era un bluff, la squadra lo sa. In quel periodo le sensazioni non erano delle migliori, c’erano tante cose su cui lavorare. Dall’altra parte però, non penso che si debba dire ‘me ne vado’ appena qualcosa va storto. Non sono fatto così“.
I disaccordi in Red Bull hanno visto coinvolti anche il team principal Christian Horner e il padre di Max, Jos Verstappen. Le due figure si sono scontrate al via della stagione, con i due che si sono riappacificati più tardi. Il tema centrale della discussione era una serie di decisioni di Horner, che non avrebbero giovato al pilota olandese: “Quella è una sciocchezza! Mio padre vede il quadro più ampio con velocità. Certe cose che succedono influenzano il mio futuro e quelle della squadra. Alcune persone potrebbero non vederlo da fuori“. I disordini in casa Red Bull hanno però avuto luogo in un periodo ancora positivo per il team, che in pista dominava. Verstappen ha infatti vinto i primi cinque Gran Premi della stagione, ritirandosi poi in Australia per problemi tecnici. “Quando c’erano queste tensioni all’interno del team, avevamo ancora la macchina più veloce. E’ stata una cosa buona. Altrimenti sarebbe stato tutto molto più difficile per tutti. Dal GP di Miami, all’inizio di maggio, ci sono state poche gare in cui avevamo la monoposto migliore. Sono orgoglioso di come la squadra abbia affrontato i momenti difficili, spesso abbiamo tratto il massimo“.
“2024 più stressante del 2021 dal punto di vista sportivo”
Verstappen parla poi della rimonta di Lando Norris e della tensione che ha dovuto gestire: “Ho imparato molto dalla mia esperienza quest’anno. Serve mantenere la calma, non spingere troppo le cose, comunicare bene con la squadra e lavorare duro. Questo è ciò che serve per me. Nel 2021 c’era molta più pressione su di me e sulla squadra. Abbiamo gareggiato contro la Mercedes, una squadra che era stata dominante per così tanto tempo, e per la prima volta ho potuto lottare per un campionato. Lewis Hamilton e io finimmo primo e secondo quasi ogni gara. Allora sarebbe potuta andare in entrambi i modi. Quest’anno potrebbe esserci stato un po’ più di drammaticità attorno alla squadra, ma dal punto di vista sportivo è stato un po’ più stressante”.
Verstappen sulla crisi Red Bull
L’allarme in casa Red Bull è suonato dopo la sosta estiva, quando, arrivati a Monza, l’olandese definì la propria monoposto come ‘spazzatura’. “Tutti i piani per gli aggiornamenti che sarebbero avvenuti in seguito potrebbero essere gettati nella spazzatura. La squadra ha poi praticamente ricominciato tutto da capo. Prima non riuscivano a trovare il problema esatto”.
Il campione del mondo in prima persona ha aiutato il team per capire come migliorare la situazione. “A un certo punto ho visto alcuni grafici mentre guardavamo i dati. Ho notato alcuni cambiamenti aerodinamici nel modo in cui entravamo in curva, sterzavamo e anche nell’altezza di marcia. Era diverso dall’auto dell’anno prima. Ho detto: ‘Ehi, non è davvero ovvio che questo e questo è il problema?’ Era vero, ho sentito. Non avevo mai visto quelle linee, quei grafici prima. Poi ho detto che era chiaro su cosa dovessimo lavorare, perché gli ingegneri ovviamente sanno esattamente cosa è stato aggiustato rispetto alla vettura dell’anno scorso. E all’inizio della stagione abbiamo vinto le nostre gare in modo convincente, ma sentivo già che il bilanciamento della macchina non era come volevo. Tuttavia, avevamo ancora un vantaggio considerevole rispetto ad altre squadre, che forse non avevano avuto un inverno molto buono”.
Nel finale di stagione Verstappen a ritrovato ritmo, vincendo la gara in Brasile e il GP del Qatar. A Interlagos, Max ha tagliato il traguardo davanti a tutti dopo essere partito diciassettesimo. I due successi sono però arrivati dopo mesi di digiuno: “Sono successe cose sullo sfondo che ci hanno impedito di avere alcuna possibilità in alcune gare. Lo so per certo, ma nessuno lo ammetterà mai”, ha detto il pilota della Red Bull, riferendosi alla parte centrale della stagione. La stoccata è evidentemente rivolta al caso ‘mini DRS’, che aveva visto la McLaren utilizzare una regolazione dell’ala posteriore dichiarata non regolare dopo il GP dell’Azerbaijan.
“Se continuiamo così, non diventerò campione l’anno prossimo”
Max è schietto sulla prossima stagione: “Se continuiamo così non diventerò campione l’anno prossimo. È semplice. Dobbiamo davvero prendere provvedimenti per essere competitivi la prossima stagione. Lo sappiamo tutti. Confido che la squadra possa risolvere i problemi di equilibrio della scorsa stagione. E alcune cose che non siamo riusciti ad aggiustare l’anno scorso verranno cambiate l’anno prossimo. Sappiamo che dobbiamo fare meglio sui cordoli, sui dossi e nelle curve lente. Questi sono generalmente i nostri punti deboli. Se saremo ancora sconfitti, sarà per pura velocità. Mantengo sempre la pressione. Anche su me stesso. Cerco di non pensarci troppo alla leggera. Ad un certo punto l’auto era difficilmente guidabile. Più di questo non si poteva estrarre”.
Verstappen ha poi parlato della sua passione per il simracing. L’obiettivo dell’olandese è quello di avvicinare i più giovani a questo mondo, soprattutto coloro che non hanno la disponibilità economica per intraprendere una carriera nel karting: “Il kart è diventato molto costoso. Ecco perché cerco di rendere le corse nel mondo della simulazione più attraenti. Hai anche l’opportunità di crescere correndo su un simulatore. Questa è la mia passione. Adesso, ad esempio, stiamo lavorando per convincere un ragazzo inglese del mio team (Redline, ndr), Chris Lulham, a passare al motorsport ‘vero’”.
I talenti olandesi, secondo Max, faticano a inserirsi nel mondo del motorsport: “Come olandese non sono stato preso sul serio per molto tempo. Se si guardano ai paesi dominanti negli sport motoristici, non eravamo tra questi. Ora la situazione sta cambiando un po’. La Formula 1 è uno sport orientato all’inglese e in termini di media e cose del genere si è in minoranza. Ma in termini di piloti, sta diventando sempre più evidente che ottimi piloti possono provenire anche dai Paesi Bassi e non solo dai paesi di corse standard”.