In Texas è tutto pronto per il Gran Premio degli Stati Uniti, diciottesima tappa del Mondiale 2018 di Formula 1. Sul Circuit of the Americas di Austin nel weekend 19-21 ottobre andrà in scena il quartultimo appuntamento del calendario della classe regina. La tappa a stelle e strisce potrebbe esser determinante per la lotta al titolo iridato con Lewis Hamilton ad un passo dal quinto Mondiale in carriera. Andiamo a scoprire tutte le curiosità ed i record del circuito statunitense.
CURIOSITÀ DELLA PISTA – Il Gran Premio degli Stati Uniti è stato inserito ufficialmente nel campionato mondiale di F1 a partire dall’anno 1959. L’albo d’oro ha subito numerose variazioni nel corso degli anni a causa dell’inserimento iniziale della 500 Miglia, poi cancellata dal calendario per la scarsa presenza di piloti europei, oltre alla presenza di città ospitanti differenti partendo da Watkins Glen passando per Dallas, Detroit, Phoenix, Las Vegas (GP a parte), Indianapolis ed infine Austin. Dal 2012, dopo aver superato una serie di spinose questioni burocratiche, il GP degli Stati Uniti ha sede in Texas sul Circuit of the Americas, utilizzato anche nella MotoGP. Il circuito è lungo 5.513 metri e si snoda in 20 curve da percorrere per 56 giri in gara. La sua conformazione esalta le powerunit delle monoposto e tra i punti più interessanti vi è il rettilineo iniziale, dalla linea del traguardo alla spettacolare staccata di curva 1, oltre al rettilineo dalla 11 alla 12 che porta i piloti ad affrontare successivamente una serie di quattro curve ‘lente’.
RECORD DELLA PISTA – Il record in qualifica è detenuto da Lewis Hamilton che nel 2017 firmò la pole position con un crono di 1:33.108 a bordo della sua Mercedes. Record in gara siglato nello stesso anno da Sebastian Vettel con un tempo di 1:37.766 sulla Ferrari SF70H. In sei edizioni totali ad Austin, Hamilton è riuscito a conquistare cinque vittorie, successi ai quali va aggiunto quello nel 2007 a Indianapolis per il record generale della tappa a ‘stelle e strisce’. Solamente nel 2013 il pilota britannico ha mancato l’appuntamento con la vittoria, anno in cui vinse Vettel sulla Red Bull.
L’albo d’oro del Gran Premio degli Stati Uniti
Sebring
Anno 1959 – Bruce McLaren (Cooper)
Riverside
Anno 1960 – Stirling Moss (Lotus)
Watkins Glen
Anno 1961 – Inners Ireland (Lotus)
Anno 1962 – Jim Clark (Lotus)
Anno 1963 – Graham Hill (BRM)
Anno 1964 – Graham Hill (BRM)
Anno 1965 – Graham Hill (BRM)
Anno 1966 – Jim Clark (Lotus)
Anno 1967 – Jim Clark (Lotus)
Anno 1968 – Jackie Stewart (Matra)
Anno 1969 – Jochen Rindt (Lotus)
Anno 1970 – Emerson Fittipaldi (Lotus)
Anno 1971 – François Cevert (Tyrrell)
Anno 1972 – Jackie Stewart (Tyrrell)
Anno 1973 – Ronnie Peterson (Lotus)
Anno 1974 – Carlos Reutemann (Brabham)
Anno 1975 – Niki Lauda (Ferrari)
Detroit
Anno 1984 – Keke Rosberg (Williams)
Anno 1985 – Keke Rosberg (Williams)
Anno 1986 – Ayrton Senna (Lotus)
Anno 1987 – Ayrton Senna (Lotus)
Anno 1988 – Ayrton Senna (McLaren)
Phoenix
Anno 1989 – Alain Prost (McLaren)
Anno 1990 – Ayrton Senna (McLaren)
Anno 1991 – Ayrton Senna (McLaren)
Indianapolis
Anno 2000 – Michael Schumacher (Ferrari)
Anno 2001 – Mika Hakkinen (McLaren)
Anno 2002 – Rubens Barrichello (Ferrari)
Anno 2003 – Michael Schumacher (Ferrari)
Anno 2004 – Michael Schumacher (Ferrari)
Anno 2005 – Michael Schumacher (Ferrari)
Anno 2006 – Michael Schumacher (Ferrari)
Anno 2007 – Lewis Hamilton (McLaren)
Austin
Anno 2012 – Lewis Hamilton (McLaren)
Anno 2013 – Sebastian Vettel (Red Bull)
Anno 2014 – Lewis Hamilton (Mercedes)
Anno 2015 – Lewis Hamilton (Mercedes)
Anno 2016 – Lewis Hamilton (Mercedes)
Anno 2017 – Lewis Hamilton (Mercedes)