Sembra passata ormai un’eternità da quel 15 maggio 2016, una domenicale speciale per Max Verstappen. Il pilota olandese dopo aver ricevuto tutti i complimenti per la sua guida con tanto di manovre spettacolari in Toro Rosso, al quinto appuntamento nel Gran Premio di Spagna viene promosso alla Red Bull con la scuderia austriaca che “scarta” Daniil Kvyat. Una mossa che paga nell’immediato tanto che Max si abitua rapidamente al alla nuova monoposto portandola incredibilmente al successo sul circuito della Catalogna.
Nella gara di Montmelò (Barcellona) Verstappen fu perfetto ed anche un po’ fortunato. A sorpresa le due Mercedes di Nico Rosberg e Lewis Hamilton entrarono in contatto dopo pochi metri dal via causando un doppio ritiro irrimediabile. Le telecamere e l’attenzione di tutto il pubblico, in quei primi giri, fu rivolta proprio al diverbio fra i due piloti della scuderia campione del mondo, perdendosi così la splendida gestione del pilota diciottenne.
Una guida pulita con “calma olimpica” nonostante l’inseguimento estenuante delle due Ferrari di Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen, in cerca del primo acuto rosso in apertura di stagione. Verstappen cancellò tutto questo ed al termine della gara cancellò anche tutti i record, diventando il pilota più giovane della storia a vincere una gara di Formula 1.
Tutti pazzi per Max, tutto il pubblico che lo acclama come un eroe. Un ragazzino arrivato dalla Toro Rosso che domina nel confronto “casalingo” con Daniel Ricciardo, sfrutta il disastro Mercedes e tiene a bada le Ferrari: il tutto nella sua prima gara in Red Bull. Sono tutti per lui, dai tifosi agli stessi piloti come Vettel e Raikkonen che nel post gara si congratulano calorosamente con il “driver of the day”.
A due anni di distanza tutto questo sembra esser svanito nel nulla. Verstappen ora è più grande, ora ha 20 anni, quasi 21. Non viene più considerato “ragazzino” per età ma per mentalità ancora sì. Il suo inizio del Mondiale 2018 è stato un vero disastro ed ora tutti gli sono contro perché in tutte le quattro tappe ha combinato molteplici errori che in tanti ancora non gli perdonano. Dagli incidenti alle manovre spericolate con tanto di penalità, Max vuole crescere e chissà, tornare su quel podio che solamente due anni fa lo consacrò con i grandi della F1.