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“Vogliamo esprimere la nostra disapprovazione e al tempo stesso la nostra preoccupazione nel vedere utilizzato il termine ‘Mongolo’ in maniera dispregiativa. Siamo anche abbastanza sotto shock per il fatto che la F1 non abbia preso alcun provvedimento e ci rivolgiamo direttamente ai vertici di questa competizione”. L’associazione Mongol Identity, un’organizzazione benefica con sede in Scozia, ha pubblicato una lettera contro Max Verstappen, che nelle prove libere del GP del Portogallo aveva sbottato contro Lance Stroll in radio, dandogli del “Mongolo”.
“Dal 1965 l’OMS ha chiaramente stabilito che il termine ‘Mongoloide’ non poteva essere associato a chi soffre della Sindrome di Down in quanto offensivo per coloro che hanno nazionalità mongola – prosegue la lettera -. Chiediamo a Verstappen scuse pubbliche e maggiore sensibilità nei confronti di persone che soffrono. Chiediamo cortesemente che il termine ‘Mongolo’ venga utilizzato in maniera corretta rispettando la sua originalità e autenticità”.
“Ho detto a Verstappen che episodi di questo genere non devono più accadere in futuro. Ha sbagliato su tutta la linea“ – ha detto Helmut Marko, consigliere plenipotenziario della Red Bull.
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