
Mohammed Ben Sulayem - Foto Eric Alonso/DPPI / IPA Sport 2 / IPA
La F1 si prepara al grande cambio regolamentare del 2026, ma i vertici del Grande Circus sono già proiettati verso la rivoluzione successiva, che potrebbe includere il ritorno nel motore V10. Nel corso delle ultime settimane, il presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem ha parlato a favore del ritorno del V10, scrivendo sui propri profili social: “Dovremmo prendere in considerazione una serie di direzioni, tra cui il rombo del V10 alimentato da carburante sostenibile“. Secondo quanto riportato da BBC Sports, Bernie Ecclestone – ex boss della F1 – avrebbe chiamato Christian Horner poco prima della presentazione delle livree alla O2 Arena di Londra, affermando che si dovrebbe tornare ai motori V10.
Nel 2026 la F1 manterrà i motori ibridi turbo V6 da 1.6 litri in vigore dal 2014. Il vero cambiamento sarà nell’equilibrio tra la potenza elettrica e quella a combustione, con la potenza dell’ibrido che passerà dal 20% attuale al 50%. La categoria regina si prepara inoltre a passare al carburante sostenibile creato da processi industriali e biomasse, con l’obiettivo di azzerare le emissioni di carbonio entro il 2030. Negli ultimi anni, però, la F1 ha dovuto fare i conti anche con le lamentele degli appassionati, che rimpiangono il rombo del V10 da tre litri, presente in pista fino al 2005. Il suono assordante era diventato un simbolo per la F1 e una grande fetta di pubblico lo preferisce ancora agli attuali ibridi.
LE PAROLE DI HAMILTON
Anche Lewis Hamilton si è dimostrato nostalgico nei confronti del suono del motore V10: “Non è un segreto che il V6 non abbia mai suonato alla grande“, ha dichiarato nel corso del weekend del Gran Premio di Cina. “Ricordo la prima volta che sono andato a una gara di F1 nel 1996 a Spa e quando sono arrivato e Michael (Schumacher) è arrivato alla curva uno e la mia gabbia toracica ha iniziato a vibrare. Ero così agganciato. È stata la cosa più incredibile che abbia mai sentito e sentito. Negli anni abbiamo perso tutto questo. Se siamo in grado di tornare a quei motori dal suono fantastico e di vedere ancora gli obiettivi sostenibili, perché no?“.

LE VALUTAZIONI DEI TEAM
L’improvvisa inversione a U in favore di un ritorno del V10 è dovuta soprattutto a Nikolas Tombazis, direttore delle monoposto in F1. Tombazis, incaricato da Ben Sulayem di occuparsi della questione motori, ha spiegato come i carburanti sostenibili potrebbero rendere la produzione dei motori più semplice e più economica. “Ecco perché il presidente ha fatto quei commenti sui motori V10 nel ’28 – o nel ’29 o come si dice – e così via”, ha detto Tombazis. “E questo è qualcosa che stiamo valutando con i produttori“.
La posizione della FIA risulta però poco convincente per i team. La crisi climatica è una minaccia concreta e l’industria automobilistica si sta spostando sull’elettrico. I costruttori della F1 devono considerare al posizionamento di marketing dei propri brand, con lo sport che è una grande vetrina. Audi, Ford e General Motors entreranno tutte in F1 nel 2026, mentre Honda rimarrà anziché ritirarsi, convinta soprattutto dal regolamento 2026.
Mercedes ha dichiarato di essere favorevole alle discussioni, ma che per rivelarsi interessata avrebbe bisogno di un elemento ibrido nel motore, protendendosi verso un V8 in quanto motore in fase di sviluppo per l’utilizzo su strada. Un V10 risulterebbe più economico di un motore ibrido, ma i produttori hanno già speso 400 milioni di dollari per quelli che andranno in scena nel 2026, con lo sviluppo di un V10 che avrebbe bisogno di centinaia di milioni di dollari in più. Inoltre, un ritorno ai motori aspirati porterebbe a un aumento della capacità del carburante, con le vetture che ora iniziano le gare con 100kg, mentre nel 2013 le monoposto con 160 kg di carburante.