Dopo anni veramente difficili, la McLaren in questa stagione ha risalito la china, concludendo il 2019 al quarto posto nella classifica costruttori. Un risultato ottenuto non soltanto dalla ritrovata competitività della monoposto, ma soprattutto per la concretezza in pista dei due piloti: Carlos Sainz e Lando Norris.
Lo spagnolo è arrivato in McLaren con l’obiettivo di dimostrare il suo valore, facendo ricredere in primis la Red Bull e la Renault. Il venticinquenne spagnolo, infatti, non fa più parte del programma del team austriaco e non ha concluso nel migliore dei modi l’esperienza nel team francese.In questi anni Sainz è sempre stato sottovalutato, poiché in concreto non ha mai fatto delle prestazioni idilliache:
- Quindicesima posizione nella classifica piloti al debutto in F1 con la Toro Rosso (18 punti)
- Dodicesima posizione al secondo anno nel team di Faenza (46 punti)
- Nono alla sua prima stagione in Renault (54 punti)
- Decima posizione alla seconda stagione (53 punti)
Sicuramente non sono risultati di grande spessore, ma si dimentica che ha avuto tra le mani sempre delle monoposto competitive. Andare alla McLaren, dunque, poteva essere un punto importante della sua carriera in F1: fare il salto di qualità oppure no. Una decisione quella del pilota spagnolo rischiosa, specialmente se si guardano i risultati del team di Woking negli ultimi anni:
- Dal 2015 al 2018 la scuderia inglese non è mai andata oltre alla sesta posizione nella classifica costruttori, nonostante ci fosse al volante Alonso
- 27 punti conquistati nel 2015
- 76 punti nel 2016
- 30 punti nel 2017
- 62 punti nel 2018
Non contiamo poi il numero delle penalità scontate da Vandoorne ed Alonso nel periodo del binomio Honda-McLaren. Tutto questo non faceva presumere nulla di buono per Sainz, invece, il 2019 è stato l’anno del rinascita per entrambi. I numeri lo confermano: sesto posto in campionato, novantasei punti all’attivo, ma soprattutto il suo primo podio in carriera ad Interlagos. Tutti questi numeri dimostrano che al momento lo spagnolo è un pilota forte, ma soprattutto concreto.
Parliamo, invece, del giovane Norris. Che dire? Ha stupito tutti. Il rookie inglese prima di arrivare in Formula 1 ha fatto una bella gavetta nelle categorie minori, ottenendo dei grandi risultati:
- Primo in Formula MSA, Eurocup Formula Renault 2.0, Formula Renault 2.0 NEC, Formula Toyota e F3 europea
- In Formula 2 nel 2018 è arrivato secondo dietro George Russell
Questi riconoscimenti hanno così spinto il team di Woking a portarlo in F1 al fianco di Carlos Sainz, nonostante le perplessità di molti. L’inglese, infatti, era ben visto, ma si pensava che non fosse ai livelli delle nuove leve come Leclerc, Verstappen, Russell ed Albon.
Norris, però, dalla prima gara ha mostrato un gran talento, ma soprattutto tanta freddezza e maturità, doti che si vedono raramente a vent’anni. In questo team radio si vede chiaramente il carattere di Norris. E’ del gran premio di Francia, nello specifico quando l’inglese e Sainz stavano lottando per la posizione.
McLaren: “Lando, siamo gestendo un piccolo problema. Non possiamo usare il DRS anche se è disponibile”.
Norris: “Ma non funziona o non mi è permesso usarlo?”.
McLaren: “Non ti è permesso usarlo”.
Certamente il quarto posto in campionato è derivato specialmente dalla competitività della monoposto, ma c’è un altro fatto importante: la coesione. L’unione che c’è dentro il team, perché i due piloti si sostengono, non vanno l’uno contro l’altro. Entrambi cercano di portare il risultato migliore per il team. Un’amicizia che si è rafforzata nel corso delle gare. Emblematica è la festa fatta sul podio ad Interlagos per Carlos Sainz in cui c’era anche Norris, sorridente che festeggiava il compagno di squadra. Lo stesso spagnolo, infatti, ha sottolineato il gesto del compagno di squadra: “Devo dire che Lando si è comportato come un gentiluomo tutto il giorno, aveva il sorriso stampato sul suo volto anche se sono sicuro che non è stato del tutto facile per lui. Ma era davvero felice per la squadra, felice per me, ed è qualcosa di bello da vedere. È un vero gentiluomo, anche se sembra un bambino!“, ha concluso Sainz
Nel 2021, complice anche la fornitura dei motori da parte della Mercedes, la McLaren potrebbe ritornare tra le papabili al titolo. Con dei piloti così, i presupposti per fare bene ci sono tutti.