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“Mancano ancora tre mesi, quindi è troppo presto per poter considerare qualsiasi cosa, stiamo esaminando tutti gli scenari, ma oggi la nostra responsabilità è di andare avanti”. Queste le parole di Eric Boullier, a capo del comitato organizzatore del Gran Premio di Francia che dovrebbe essere, ma il condizionale è d’obbligo vista la pandemia di coronavirus in corso, la seconda gara stagionale del Mondiale 2020 di Formula 1.
Il rischio che però possa essere rinviato anche l’appuntamento del Paul Ricard, previsto al momento per il 28 giugno, esiste, nonostante le rassicurazioni in merito: “Parlo con il presidente Deschaux quasi ogni settimana, in Francia si organizzano un migliaio di gare all’anno, quella di F1 è solo una. Ci sono molti ‘mal di testa’ per tutti gli altri eventi. Al momento, non voglio fissare scadenze perché ciò comporterebbe inutili pressioni. Le uniche scadenze che abbiamo sono interne, nella nostra organizzazione, sul fatto se decidiamo di costruire determinate tribune o hospitality. Anche se decidessimo di non sfruttare la piena capacità, possiamo aspettare più a lungo ed è per questo che non ci sono scadenze”.
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