Dal Canada all’Azerbaijan, da Montreal a Baku: il diario di bordo del Mondiale 2017 di Formula 1.
HAMILTON ALLA FINE? Fresco vincitore a Montréal, Hamilton in settimana ha paventato l’ipotesi del ritiro a fine stagione, affermando che in questo modo la sua eredità sarebbe più leggera. Lewis lascerebbe così il circus iridato con tre titoli mondiali sicuri, più i risultati di quest’anno che potrebbero portarlo a quattro campionati e al record assoluto di pole position (attualmente detenuto da Michael Schumacher con 69 partenze al palo, quattro in più di Hamilton). Il sostituto più naturale del britannico sarebbe Ocon: l’attuale pilota Force India sta stupendo gara dopo gara, avvicinandosi sempre più alle prestazioni del ben più blasonato compagno Pérez e arrivando a sfiorare il podio in Canada. Altri candidati potrebbero essere Wehrlein o la romantica ipotesi Alonso. A mettere una pietra tombale su queste idee ci ha però pensato lo stesso Hamilton, che nel corso della conferenza stampa ha smentito le sue parole precedenti. Frasi di circostanza o invenzione giornalistica?
BAK-U TO AZERBAIJAN. Un solo Gran Premio all’attivo per lo Stato azero, peraltro con la titolazione di Gran Premio d’Europa. Lo scorso anno a imporsi fu Rosberg su Mercedes, davanti a Vettel su Ferrari, col sorprendente Pérez su Force India a completare il podio, davanti all’altra Ferrari di Räikkönen. Fu una gara incolore per Hamilton, che chiuse 5° dopo aver litigato per tutta la gara con la sua vettura, rea di essere settata scorrettamente, con gli ingegneri che per i regolamenti in vigore lo scorso anno non potevano aiutarlo via radio. La vita, però, se l’era complicata già da solo in qualifica, sbattendo all’inizio del Q3 e partendo così dal 10° posto. Red Bull, invece, sbagliò strategia e chiuse ai margini della zona punti. Analizzando la pista si nota un primo settore con lunghi rettilinei e curve secche a 90°, un secondo molto lento, caratterizzato da tornate molto strette e un terzo con una serie di curvoni velocissimi, praticamente dei rettifili leggermente ricurvi, da affrontare in piena velocità. Ne consegue che nel primo settore la lotta tra Ferrari e Mercedes potrà essere alla pari, con la Rossa favorita a livello di trazione e la Freccia d’Argento per la velocità massima. Nel secondo dovrebbe essere in vantaggio la vettura italiana, mentre nel terzo quella tedesca. Ci si attende una grandissima sfida.
RENAULT MATA EL TORO. Pessime notizie in casa Red Bull in queste due settimane. Vero che il terzo podio consecutivo di Ricciardo ha permesso agli austriaci di tenere a distanza la scatenata Force India, ma di contro l’ennesimo ritiro per problemi meccanici di Verstappen, che ha vanificato la grandissima partenza dell’olandese, lascia ancora seri dubbi sull’affidabilità delle vetture blu. A creare instabilità all’interno della fabbrica di Milton Keynes ci hanno pensato dei rumors della scorsa settimana che vedono molti dipendenti del personale Red Bull ricercati da misteriosi cinesi che vogliono piombare in Formula 1: è confermata la notizia che vuole Todt e la FIA alla ricerca di due nuove scuderie che entrino nel circus dal 2019 e pare che questa nuova squadra avrà licenza britannica e si chiamerà China F1 Racing Team Limited. Intanto, Renault ha annunciato che non ci sarà la tanto paventata rivoluzione sul proprio motore, notizia che costringe così Red Bull a rimanere ulteriormente azzoppata nel tentativo di recupero su Ferrari e Mercedes e anzi, forse, ora dovrà difendere il terzo posto costruttori da Force India.
THE INDIAN JOB. I ragazzi della squadra indiana l’hanno combinata bella in Canada. Autori di una super gara a Montréal, Ocon avrebbe probabilmente potuto salire sul podio in luogo di Ricciardo se Pérez avesse rispettato gli ordini di scuderia e, anziché chiudere potenzialmente 3° e 4°, i piloti rosa hanno concluso 5° e 6°, infilati anche dalla Ferrari di Vettel in furiosa rimonta. Sarà interessante vedere da Baku come verrà gestita la rivalità interna tra questi due ragazzi caldissimi e fortissimi, sperando che non ci rimetta la loro stessa squadra.
Si torna dunque in Azerbaijan per vedere un nuovo capitolo della grande sfida Ferrari-Mercedes. Il tracciato, anche se cittadino, con il lunghissimo rettifilo del traguardo permette i sorpassi, così come la presenza dei muretti rischia di far entrare in pista più volte la Safety Car. Ci aspetta un’altra gara spettacolare.