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Lewis Hamilton e la Mercedes, ancora una volta sul trono del mondo. Al Gran Premio del Brasile cala il sipario anche sul campionato costruttori 2018 con le frecce d’argento che per il quinto anno di fila vincono la classifica punti dedicata ai team. Una vittoria matematica, conquistata con una gara di anticipo rispetto al calendario, a firma del solito Hamilton che vince la gara di Interlagos davanti a Max Verstappen e Kimi Raikkonen. Risultato rocambolesco, condizionato pesantemente dal contatto fra la Red Bull dell’olandese e la Force India del ‘doppiato’ Esteban Ocon, che penalizza la Ferrari, spentasi d’incanto soprattutto con un Sebastian Vettel anonimo in sesta posizione.
Tanta intensità e qualche parola di troppo: il GP del Brasile è stato il perfetto spettacolo di fine stagione dove, quando ormai i giochi son chiusi, tutti i piloti cercano di primeggiare senza troppe strategie programmate. Una gara vissuta all’insegna dei sorpassi, tra tutti spiccano i due ‘torelli’ della Red Bull Verstappen e Ricciardo, ma soprattutto all’insegna del nervoso dovuto ad un clamoroso incidente fra il leader della gara ed un pilota che ha provato a ‘sdoppiarsi’. Un contatto che ha negato a Max la gioia della vittoria ma che purtroppo ha mostrato un’immagine dell’olandese brutta e da censurare, nei momenti di tensione del post gara con il ‘colpevole’ Ocon. Ma come hanno vissuto la tappa brasiliana i protagonisti? Andiamo ad analizzare le singole prestazioni attraverso le dichiarazioni dei diretti interessati.
HAMILTON-MERCEDES, MATRIMONIO IRIDATO – Prima Hamilton, poi la Mercedes. Doppia festa, dal Messico al Brasile per celebrare, ancora una volta, il binomio dominante degli ultimi anni. Lewis, dopo due gare sottotono, torna a vincere e lo fa sfruttando il clamoroso regalo presentatosi davanti a sé al giro 44. Parte dalla pole, si difende nelle prime curve poi nel secondo run è costretto a lasciare la posizione ad uno scatenato Verstappen. Una prima posizione che, con un pizzico di casualità , riesce a riconquistare a causa del clamoroso incidente che vede coinvolto l’olandese con Ocon: “Non mi sento assolutamente fortunato. Bisogna anche trovarsi nel posto giusto al momento giusto – ha spiegato Lewis nel post-gara – L’incidente tra Ocon e Verstappen è un problema loro, non è stato causato da me“. Fatti loro, dunque, per un Hamilton ‘opportunista’ che come al solito massimizza il risultato nonostante si trovi alle prese con una situazione di gara apparentemente difficile. Già , perché secondo quanto rivelato al termine del GP anche dal team principal Wolff, la macchina di Lewis è stata fortemente condizionata da un problema al motore. Testa bassa e piede sull’acceleratore fino al traguardo, dove Verstappen conclude con poco più di un secono di ritardo: “Ho tenuto la testa giù e ho continuato a spingere – ha sottolineato il britannico – Ho guidato per vincere la gara: ho spinto tanto e sento di meritare la vittoria“. Da campione a maestro, perché nel post-gara Hamilton ‘bacchetta’ il suo rivale odierno, alla visione delle immagini nel retro-podio, dicendogli di tenersi lontano dai pericoli quando si affronta un pilota che non ha nulla da perdere. Ocon ha sbagliato, Verstappen è stato imprudente: Hamilton ringrazia e festeggia ancora una volta sul gradino più alto del podio.
VERSTAPPEN DA CAMPIONE A IMMATURO – Dalla ragione al torto nel giro di mezz’ora. Una giornata trionfale rovinata da un incidente frutto del caso, poi peggiorata dalla reazione. Verstappen è il vero protagonista del GP del Brasile con delle manovre fenomenali che dalla quinta posizione lo portano alla leadership della gara. In ordine Raikkonen, Bottas, Vettel e infine Hamilton: due Ferrari e due Mercedes sconfitte nel duello ruota a ruota con dei sorpassi da cuore in gola nella ‘S di Senna’. Una gestione di gara fenomenale a bordo di una Red Bull competitiva e nuovamente aggressiva proprio come in Messico. Il tutto fino al 44° giro quando la Force India di Ocon, nel tentativo di ‘sdoppiarsi’, non lascia strada all’olandese ed entra in contatto in curva 2 causando il doppio testacoda. La prima reazione di Verstappen è un dito medio in mondovisione, poi al termine della gara cerca il francese nel paddock per ‘dirgliene quattro’ con tanto di spintone (poi punito dalla Fia con due giornate di servizio pubblico). Una brutta immagine di Max che passa dalla ragione al torto finendo nuovamente nel vortice delle critiche. “Per colpa di un idiota sono stato buttato fuori. Un idiota che per giunta era anche doppiato“, questo il suo commento nell’immediato post GP prima di venire al ‘contatto fisico’ con Ocon. Uno spintone che Max non rinnega: “Ho esagerato? Facile dirlo quando non ci si trova in situazioni del genere. Tutti siamo passionali e impulsivi“. Vola via la vittoria ma arriva un secondo posto comunque soddisfacente: risultato oscurato dalla reazione eccessiva giustamente punita dalla federazione internazionale. L’olandese trascorrerà due giornate di servizio pubblico, pur sempre con il rimorso di non aver potuto festeggiare una gara spaziale, fino al disastro del 44° giro.
FERRARI NELL’OMBRA A INTERLAGOS – Un terzo posto di Raikkonen ed un sesto piazzamento di Vettel. Piccolo bottino per la Ferrari che a Interlagos incassa la matematica sconfitta nella lotta al titolo costruttori contro la Mercedes. Obiettivo doppietta, tanto sperato alla vigilia, vanificatosi dopo le prime curve con una Rossa parsa anonima. Raikkonen conquista il terzo gradino del podio gestendo in maniera ottimale le gomme: “Gara non semplice ma il risultato è discreto. Ho avuto qualche buona battaglia ed è stato tutto sommato divertente” Mentre Vettel si trova alle prese con un problema ad un sensore che lo costringe al doppio pit-stop: “È stata una gara difficile – ha commentato Seb nel post GP – La macchina è stata complicata da guidare, non eravamo forti in rettilineo. Sono contento per il podio per Raikkonen anche se comunque abbiamo perso il costruttori. Quest’anno la Mercedes è stata più forte di noi, dunque congratulazioni“. Con un pizzico di amarezza Vettel si congratula con gli avversari. Ma nel 2019 servirà un nuovo salto di qualità , dal team alla macchina passando per gli stessi piloti. Brasile, fotografia di una stagione promettente e conclusasi con tanta delusione.
Tra gli altri da segnalare il settimo posto di Leclerc, alle spalle dei top-drivers al termine di una gara gestita nel migliore dei modi. Dietro di lui le due Haas di Grosjean e Magnussen mentre, a chiudere la zona punti, troviamo Perez. Ocon, penalizzato anche dallo stop&go, finisce il GP in quattordicesima posizione e tra i ritirati figurano i nomi di Ericsson (Sauber) e Hulkenberg (Renault) per dei problemi meccanici alle rispettive monoposto.
Salutata la ventesima, si passerà alla ventunesima: ultima tappa stagionale. Come di consueto il campionato si chiuderà sotto i riflettori di Yas Marina per il Gran Premio di Abu Dhabi. Con il sipario calato su entrambi i mondiali, piloti e costruttori, il 25 novembre ci dovremo aspettare una grande battaglia: per un ultimo acuto al termine di una stagione tanto bella quanto intensa.