Formula 1

F1, McLaren non libera ancora Norris: “Non si può sempre favorirlo”

Lando Norris
Lando Norris - Foto Eric Alonso/DPPI / IPA Sport 2 / IPA

Andrea Stella e la McLaren sognano la rimonta su Max Verstappen per il titolo. L’esempio su cui fa fede il team principal del team inglese è quello della stagione 2013, dove Sebastian Vettel ottenne nove vittorie consecutive dopo l’estate e si aggiudicò il quarto titolo consecutivo: “Vediamo cosa ha fatto Vettel nel 2013. E ci diciamo: perché no, potremmo farlo anche noi. Dobbiamo solo credere che sia possibile”, dice l’ex Ferrari, che allora dirigeva Fernando Alonso sulla rossa.

Il team però non vuole lasciare carta bianca a Lando Norris, il quale è l’unico che può completare l’eventuale rimonta. Il britannico in Ungheria aveva dovuto rinunciare alla vittoria per restituirla al compagno Piastri e adesso ha bisogno di tutti i punti possibili per sconfiggere il tre volte campione: “Parliamo costantemente del tema della gestione della scuderia. Questo inizia con la prima gara della stagione. Dobbiamo sempre fare chiarezza su come verrà gestito il duello interno. Nel corso della stagione queste conversazioni si sviluppano ancora di più perché a prima o poi bisogna anche tenere conto di come sta andando il campionato”, spiega Stella, che ha dovuto gestire la patata bollente in prima persona.

“I piloti non vogliono che lo status di numero 1 sia scritto nei loro contratti. Vogliono lottare per lo status attraverso risultati sportivi e guadagnarsi il sostegno della squadra. Abbiamo ancora nove gare davanti a noi. Se ora designiamo uno dei loro due sono il pilota numero 1 e noi lo favoriamo sempre, quindi non sarebbe un modo salutare di guidare la squadra, prosegue l’ingegnere italiano.

Stella conclude e insiste sul lottare e lanciarsi solo in caso di totale parità: “Analizzeremo la situazione individualmente in ogni gara, e se ci sarà un caso di 50:50 oppure se Lando ha bisogno di supporto extra da parte della squadra, lo otterrà. Ma anche Óscar fa parte della squadra e non faremo nulla che Óscar non possa capire”.

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