La Federazione Internazionale dell’Automobile (Fia) ha annunciato, tramite un comunicato, che vieterà “dichiarazioni o commenti politici, religiosi e personali” in particolare da parte dei piloti, in nome “del principio generale di neutralità promosso dalla FIA nel suo Statuto. A meno che non siano stati preventivamente approvati per iscritto dalla FIA per le gare internazionali o dalla ASN competente per le gare nazionali nell’ambito della loro giurisdizione”. Per essere autorizzate, queste prese di posizione di tipo politico da parte di piloti e personaggi del paddock richiederanno la “previa approvazione scritta della Fia per le competizioni internazionali o dell’Ente Sportivo Nazionale competente per le competizioni nazionali”. Tali misure entreranno in vigore da gennaio 2023, mentre la natura delle sanzioni non è stata specificata.
F1, la Fia vieta ai piloti commenti politici: servirà l’autorizzazione
Carlos Sainz, Max Verstappen e Lewis Hamilton - Foto LiveMedia/Florent Gooden / Dppi/DPPI
Negli ultimi anni, diversi piloti di Formula 1 hanno apertamente preso posizione per delle cause durante i Gran Premi. Nel 2020, sul podio del Gran Premio di Toscana, il sette volte campione del mondo Lewis Hamilton ha indossato una maglietta che chiedeva di “arrestare i poliziotti che hanno ucciso Breonna Taylor”, una donna di colore uccisa dalla polizia nel suo appartamento negli Stati Uniti. Nel 2021, invece, l’altro ex campione del mondo Sebastian Vettel aveva indossato una maglietta per la difesa degli omosessuali, e a favore del movimento Lgbt+, in occasione del Gp d’Ungheria e, più recentemente, un casco contro lo sfruttamento delle sabbie bituminose nel Gp del Canada dello scorso giugno.