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Tutti e nessuno, due parole opposte ma mai così vicine per catalogare l’incidente alla partenza del Gran Premio di Singapore, quattordicesima tappa del Mondiale 2017 della Formula 1. Sebastian Vettel, Max Verstappen e Kimi Raikkonen: questo non è l’ordine di arrivo e la formazione del podio di Marina Bay ma semplicemente un “pezzetto” dell’elenco dei piloti ritirati tra la pioggia e le scintille del tracciato cittadino. Ma chi realmente ha la colpa?
LA GRIGLIA E LA PRIMA CURVA – La griglia vedeva Vettel partire dalla prima posizione dopo la splendida pole position conquistata nella giornata di sabato con Verstappen al suo fianco. In seconda fila spuntano Ricciardo e Raikkonen, quest’ultimo proprio dietro la Red Bull di Max. La prima curva del ‘Singapore Street Circuit’ si trova alla sinistra e Seb per mantenere la prima posizione deve per forza far sua la traiettoria interna chiudendo qualsiasi possibilità di sorpasso ai restanti 19 piloti in gara. Verstappen e Raikkonen, invece, son chiamati ad un super scatto che li collochi immediatamente davanti con il vantaggio della “traiettoria dritta”.
IL CAOS ALLA PARTENZA – Indubbiamente alla partenza Vettel e Verstappen perdono qualche millesimo di troppo rispetto a Raikkonen che ha lo scatto giusto per tentare immediatamente il sorpasso sulla Red Bull davanti a lui. I due piloti partiti dalla prima fila reagiscono con un pizzico di ritardo dopo lo spegnimento dei semafori mantenendo comunque lo stesso distacco dopo pochi metri. Arrivati a metà fra la striscia del traguardo e l’inizio della prima curva di Marina Bay accade il finimondo. Raikkonen brucia Verstappen e mette in “difficoltà” anche Vettel sorpreso dalla strabiliante partenza del compagno di squadra. Il tedesco, a questo punto, decide di intraprendere la traiettoria interna ancor prima del dovuto sbarrando la strada a qualsiasi tentativo di sorpasso: tutto nella norma se non fosse per la presenza di un’altra monoposto. Le due manovre dei ferraristi chiudono a sandwich Max che non può far nulla se non tentar di alzare il piede per non compromettere immediatamente la gara.
Tracciato bagnato e traiettorie imperfette per pochi centimetri causano il più grande ed importante incidente del 2017 che cataloga out i 3 piloti. Verstappen colpisce la gomma posteriore destra di Raikkonen che finisce a carambola contro Vettel distruggendo la parte sinistra della monoposto del tedesco che sarà costretto al ritiro dopo le prime due curve.
Su questa immagine si son fatte tante sentenze tra cui spiccano: “Disastro Ferrari“, “C’è sempre di mezzo Verstappen” oppure: “Verstappen doveva frenare“, “Vettel non poteva chiudere la porta“, “Kimi non doveva tentare il sorpasso“. Ma infondo stiamo parlando di una gara: frenate e niente sorpassi? Alla prima curva? Chiacchiere e discussioni che non fanno bene alla Formula 1 presa di mira e criticata anche da persone esterne a questo mondo. Un semplice incidente di gara caratterizzato da tre situazioni al limite che hanno finito per intrecciarsi causando delle problematiche conseguenze.
LA SPIEGAZIONE DELLA DIREZIONE DI GARA – Sebastian Vettel, Max Verstappen e Kimi Raikkonen son stati convocati dalla direzione di gara per chiarimenti e spiegazioni conditi da un’eventuale decisione/penalità. Quale sarà stato il risultato? Il nulla: è colpa di tutti ed allo stesso tempo di nessuno perché non c’è evidenza di grossi errori da parte di un pilota in particolare. Ecco il comunicato ufficiale: “Il pilota della macchina n.7 (Raikkonen) ha avuto una partenza molto buona ed è stato in grado di tentare il sorpasso della vettura n.33 (Verstappen) sul lato sinistro. Allo stesso tempo, la macchina n.5 (Vettel), che ha avuto una partenza più lenta, si è mossa sulla sinistra della pista; la vettura n.33 e quella n.7 si sono poi scontrate, causando una collisione a catena con la macchina n.5 e infine con la n.14 (Alonso) alla successiva curva. Le auto 7, 5 e 33 si sono dovute immediatamente ritirare come conseguenza dell’incidente e la n.14 (Alonso) si è ritirata alcuni giri dopo. Gli Steward ritengono che nessun pilota sia stato completamente o principalmente colpevole dell’incidente e di conseguenza non intraprendono alcuna azione“.
TUTTI E NESSUNO E HAMILTON SORRIDE – Colpa di tutti al 33,33% periodico e colpa di nessuno per la serie di situazioni sfortunate. Il triplo incidente, quadruplo se poi contiamo anche Fernando Alonso, ha distrutto l’emozione e lo spettacolo della “Race Night” di Marina Bay. Non c’è stata storia a Singapore dove Lewis Hamilton, partendo dalla quinta piazza, ha superato immediatamente Daniel Ricciardo prendendosi la leadership della gara, trionfando e portandosi a +28 da Vettel in classifica piloti.
CONTO ALLA ROVESCIA – Sono sei le gare al termine del Mondiale 2017 della F1. In successione avremo Malesia, Giappone, Stati Uniti, Messico, Brasile e Abu Dhabi. Facendo un calcolo elementare, Vettel per portarsi davanti a Hamilton dovrebbe vincere almeno 4 delle ultime 6 gare contando che in quattro Gran Premi, arrivando primo con un eventuale seconda posizione di Lewis, riuscirebbe a recuperare esattamente il gap di 28 punti. Nelle ultime tappe ci saranno alcuni circuiti dove la Mercedes, per motore e per conformazione, è nettamente superiore rispetto a tutte le altre vetture. La Ferrari, o meglio Vettel, ha perso proprio il round decisivo in una pista più conforme alla sua SF70-H perdendo notevolmente terreno in classifica. Il campionato non è ancora compromesso e può succedere di tutto, ciò non toglie che a Singapore è notte fonda per le ambizioni di Seb.