Formula 1

F1: in vendita a 600 milioni la collezione di monoposto di Ecclestone

Bernie Ecclestone
Bernie Ecclestone - Foto LiveMedia/Florent Gooden / Dppi/DPPI

L’ex patron della Formula 1, con un patrimonio personale stimato in 2 miliardi di sterline, Bernie Ecclestone aggiungerà presto al suo conto corrente una cifra che potrebbe superare il 600 milioni di euro. Lo farà vendendo la sua incredibile collezione segreta di monoposto di Formula 1, 69 esemplari tra cui auto iconiche raramente mostrate in pubblico. La collezione, ospitata in un grande capannone blindato, abbraccia 70 anni di sport della massima categoria, spaziando dalla Vanwall VW10 di Stirling Moss a numerose iconiche Ferrari vincitrici del campionato mondiale e a tutte le Brabham di Ecclestone quando aveva il suo team. Ci sono modelli come la Brabham-Alfa Romeo BT46B con il ventilatore posteriore progettata da Gordon Murray, e l’iconica Ferrari 312 di Niki Lauda.

Ma ci sono anche la 375 F1 vincitrice del Gran Premio d’Italia di Alberto Ascari, la Dino prima nel campionato mondiale con Mike Hawthorn, proveniente dall’Henry Ford Museum a cui era stata donata. E tra le ‘rosse’ di Maranello ci sono quelle che hanno vinto il campionato mondiale con Niki Lauda e Michael Schumacher. Come immaginabile, un’altra serie di ‘gioielli’ appartiene al periodo Brabham, vetture che sono state viste raramente, poiché Ecclestone ne ha mantenuto la proprietà subito dopo le loro ultime gare. Ci sono le monoposto vincitrici del campionato di Nelson Piquet, una delle quali è stata utilizzata per i test con Ayrton Senna alla fine della stagione di Formula 1 del 1983. E modelli unici e iconici come la BT44B e la BT45C, tecnicamente considerate tra le migliori nella storia della Formula 1, oltre alla citata BT46B ‘ventilatore’ con cui Niki Lauda vinse il Gran Premio di Svezia con oltre mezzo minuto di vantaggio. Ecclestone, 94 anni, ha spiegato la sua decisione affermando: “Amo tutte le mie auto, ma è giunto il momento per me di iniziare a pensare a cosa ne sarà di loro quando non sarò più qui. Ed è per questo che ho deciso di venderle. Dopo averle collezionate e possedute per così tanto tempo, vorrei sapere dove andranno a finire e non lasciarle a mia moglie quando non ci sarò più“.

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