Si chiude un Mondiale di F1 intenso e lunghissimo, il più lungo di sempre, ma anche il più monotono sotto un altro punto di vista, perché Max Verstappen, dieci e lode, ha dominato in lungo e in largo. Un quinto posto, due secondi posti, e diciannove vittorie. Un dato che fa paura, che si aggrega a quello che vede l’olandese unico pilota ad aver corso tutte le gare nella loro interezza, con oltre 1000 giri al comando. Non c’è stata partita e Sergio Perez, comunque secondo, ne esce con le ossa rotte.
Per il resto, bisogna scindere il discorso piloti-vetture, e allora si possono applaudire Fernando Alonso e Lando Norris, che con macchine rispettivamente al top nella prima e nella seconda metà di stagione, hanno ottenuto tantissimo. Promossi Leclerc e Sainz, per motivi diversi, non di certo la Ferrari che ha balbettato troppo e perso anche l’obiettivo secondo posto nella classifica costruttori. Note negative: tra i piloti, Russell e Bottas deludono tantissimo rispetto all’anno prima, tra i team Alfa Romeo e Haas mai all’altezza e con 28 punti sommando i quattro piloti, gli stessi della sola Williams e solo tre in più dell’AlphaTauri. Di seguito ecco i voti di Sportface alla stagione.
MAX VERSTAPPEN (RED BULL) voto 10 Non c’è tanto da commentare o da girarci attorno, ci aggiungiamo la lode perché quello che ha fatto l’olandese quest’anno difficilmente sarà ripetibile nei prossimi vent’anni. Diciannove vittorie, il senso di dominio costante, la maggior parte delle gare vinte senza dover nemmeno duellare. Forse si è pure annoiato un po’, ma che fenomeno e che binomio pilota-macchina.
FERNANDO ALONSO (ASTON MARTIN) voto 8 L’Aston Martin è crollata nella seconda parte della stagione, ma lui riesce a mettere insieme 3 secondi posti e 5 terzi posti, tornando a lottare da grandissimo leone con una vettura comunque in grado di consentirgli di fare quello che meglio sa fare. E allora è l’asturiano a salire sul secondo gradino del podio stagionale, una seconda giovinezza.
LANDO NORRIS (MCLAREN) voto 7.5 Tutto il contrario rispetto a Nando: la prima metà della stagione della McLaren è un disastro, poi le vetture arancionere volano e lui trova una consistenza incredibile. Il piccolo neo è la mancata vittoria, che sarebbe forse potuta arrivare e sarebbe pure meritata, ma ci sono sei secondi posti e un terzo posto a dare enorme lustro alla sua annata.
CHARLES LECLERC (FERRARI) voto 7 Difficile dare un voto equilibrato a un pilota che, anche quando la macchina non era all’altezza delle sue capacità, ha sempre dato spettacolo a modo suo. Non si arrende alle difficoltà di una Ferrari balbettante, trova tre secondi posti e tre terzi posti e manca la vittoria oltre che altri podi non di certo per sue colpe. Aggiungiamo anche le cinque pole e ne viene fuori, paradossalmente, una buona stagione.
CARLOS SAINZ (FERRARI) voto 7 Nessun equivoco: lo spagnolo ha evidentemente performato meno del monegasco, ci sono solo tre podi con due terzi posti. Però, la vittoria di Singapore vale tantissimo: la Ferrari ha evitato di chiudere senza almeno un successo, togliendo alla Red Bull il gusto di fare en-plein, e così Sainz strappa il 7, conscio però che troppi troppi sono stati gli errori e le incertezze, sommati a tanta sfortuna. Ha perso il confronto interno in qualifica e in gara tante volte non ha mostrato il passo del compagno, prossimo anno sarà la prova del nove.
LEWIS HAMILTON (MERCEDES) voto 7 Voto 7 anche al vecchio Lewis, che sale sul podio del Mondiale con sei podi, nessuna vittoria (e francamente non c’è mai davvero nemmeno andato vicino), alcune gare molto complicate e un rapporto non idilliaco con la vettura. La Mercedes lo costringe a lottare anche nel pacchetto di mischia e soffre la cosa, tutto sommato però a parte le ultime tre gare pessime il suo Mondiale è in linea con quello che ci si poteva aspettare.
ALEXANDER ALBON (WILLIAMS) voto 7 Una delle più belle sorprese della stagione: la Williams non è certo un razzo, ma se porta a casa 28 punti ne deve 26 a un pilota coraggioso, veloce, forte. Che forse meriterebbe altri palcoscenici. Sette volte a punti con due settimi posti, tanta roba.
OSCAR PIASTRI (MCLAREN) voto 6.5 Rookie di talento e capace di sfruttare bene l’evoluzione McLaren nella seconda parte di stagione. Il periodo d’oro in Asia, tra Giappone e Qatar, dove trova due splendidi podi e va vicino alla vittoria, poi qualche balbettamento di troppo e il confronto comunque perso – e ci mancherebbe altro – con Norris. Sta conoscendo pian piano tutte le piste, il prossimo anno ci si aspettano grandissime cose.
ESTEBAN OCON (ALPINE) voto 6 Sei ritiri, una gara in cui è stato penalizzato a ogni movimento, ma quando l’Alpine gli consente di correre, non delude: il talento c’è, anche se spesso è poco appariscente. Sul podio a Montecarlo, c’è anche un quarto posto e tutto sommato la sufficienza la strappa.
PIERRE GASLY (ALPINE) voto 6 Tanti alti, tanti bassi. Chiude quattro punti avanti a Ocon, con anche un podio, ma i numeri sono sovrapponibili a quelli del compagno. L’Alpine è l’unica vettura superiore alle quattro che la seguono ma non in grado di duellare con le altre, lasciata sola nel pacchetto di mischia, il francese comunque chiude un buon Mondiale.
YUKI TSUNODA (ALPHATAURI) voto 6 Gran crescita quest’anno del giapponese, con sei gare a punti, la follia in Messico che gliene ha fatti buttare altri, qualche alzata d’ingegno qua e là, i team radio che sono piccoli show. Bravo Yuki, il prossimo anno ci si attende la conferma.
DANIEL RICCIARDO (ALPHATAURI) voto 6 Entra in corsa, poi si fa male, poi torna. In tempo per conquistare sei punti tutti insieme e dimostrare che sì, in F1 l’australiano ci può ancora stare, e col sorriso / LIAM LAWSON (ALPHATAURI) voto 6 Chiamato in corsa per rimpiazzare il rimpiazzo, si toglie la soddisfazione di un nono posto / NYCK DE VRIES (ALPHATAURI) voto 4 Semplicemente disastroso nella prima metà di stagione, gli viene dato il benservito dopo metà Mondiale. Ma in futuro vorremmo rivederlo alla prova.
GEORGE RUSSELL (MERCEDES) voto 5.5 Gran delusione quest’anno il pilota Mercedes. Ottavo nella classifica del Mondiale, totalizza appena due terzi posti, l’ultimo però ad Abu Dhabi serve al suo team per i costruttori. Per il resto, commette tanti errori, becca penalità qua e là, si è smarrito un po’ rispetto all’anno scorso. Ma con il suo coraggio e il suo talento, ci aspettiamo il pronto riscatto l’anno prossimo.
LANCE STROLL (ASTON MARTIN) voto 5.5 E’ sempre difficile valutare questo pilota: il canadese sa di avere il sedile assicurato, talvolta sembra non dare tutto quello che ha, perché non si può dire non abbia minimamente talento, anzi. Però il confronto con Alonso è impietoso e non arriva nemmeno un podio con una macchina comunque all’altezza. E’ l’ultimo della parte sinistra della classifica, per fare un parallelismo con la Serie A, deve accontentarsi. Lo fa un po’ troppo.
SERGIO PEREZ (RED BULL) voto 5 Può il secondo nella classifica piloti, con due vittorie stagionali e altri sette podi, beccarsi una insufficienza? Sì, se guidi una Red Bull, combini disastri in quasi tutte le qualifiche, chiudi con meno della metà dei punti del compagno e butti via punti con sorpassi all’ultimo giro. Involuzione tremenda per Checo, che ora rischia persino il sedile. Ma guai a dimenticarsi del suo valore.
NICO HULKENBERG (HAAS) voto 5 Un ritiro, un settimo posto, poi la Haas non gli garantisce una vettura competitiva ed è sempre fuori dai punti. Difficile valutare la sua stagione, non ci ricordiamo quasi nulla. Meglio del compagno per risultati mediamente migliori in qualifica.
VALTTERI BOTTAS (ALFA ROMEO) voto 4.5 A punti in quattro gare, ma francamente è troppo poco per un pilota con la sua esperienza. L’Alfa Romeo non va, ma lui non apporta alcun valore aggiunto alla vettura.
KEVIN MAGNUSSEN (HAAS) voto 4.5 Anche lui abbastanza ingiudicabile: tre decimi posti e dunque altrettanti punti nel Mondiale, troppo poco anche se con questa Haas non era poi facile ottenere qualcosa in più. Rimandato.
GUANYU ZHOU (ALFA ROMEO) voto 4 Porta a casa sei punti, frutti di tre noni posti, ma onestamente ci chiediamo se davvero meriti un sedile in Formula 1. Nessun guizzo, a volte ci si dimentica che tra i venti c’è anche il cinese.
LOGAN SARGEANT (WILLIAMS) voto 3 Ha preso il posto di Latifi, a volte ne sembra la reincarnazione. A muro spesso e volentieri, due punticini contro i ventisei del compagno pesa nel voto più basso possibile, anche in relazione al confronto tra rookie. Il prossimo anno dovrà dimostrare qualcosa o per lui il destino pare segnato.
RED BULL voto 10 Nonostante Perez, c’è la vittoria con doppietta del Mondiale piloti e il dominio in quello costruttori. Se non si da “10” ora, non si può più.
MCLAREN voto 7 Per la capacità di sviluppare nella seconda metà della stagione. Con una proiezione dei punti della seconda metà anche sul campionato ad handicap pre-Silverstone, sarebbero la seconda forza del Mondiale, come si sono dimostrati, tra alti e bassi, dall’estate in avanti. Gran lavoro di Andrea Stella.
MERCEDES voto 6.5 Non è una gran macchina, inutile girarci attorno, ma alla fine si prende il secondo posto nei costruttori. Soldi in più, anche se è una vittoria di Pirro. E pesa, appunto, la mancata vittoria di almeno una gara, cosa che l’anno scorso era quantomeno arrivata. Il prossimo anno Hamilton – e anche Russell – pretenderanno qualcosa di meglio e Toto Wolff lo sa.
ASTON MARTIN voto 6 Discorso opposto alla McLaren: parte alla grande, chiude non benissimo, una stagione divisa in due e la media è 6. Comunque c’è del potenziale per dar vita a un ciclo in grado di trovare anche qualche vittoria, ma bisogna capire cosa non è andato per il verso giusto dalla pausa in avanti.
FERRARI voto 6 E’ l’unico team ad aver vinto oltre alla Red Bull, ma è anche l’unico probabilmente ad aver sistematicamente buttato via punti. Sarebbe potuto arrivare un secondo posto agevole nei costruttori, così non è e la Rossa è relegata al terzo. Il Cavallino, tra errori di strategia e problemi di affidabilità, soprattutto nella prima metà di stagione, ottiene meno di quanto invece il potenziale della vettura, venuto fuori nella seconda parte, ha fatto intravedere. Nel 2024 da Vasseur ci si attende la svolta.
ALPINE voto 5.5 In linea con le aspettative, ma pesano i tantissimi problemi di affidabilità e un rapporto non idilliaco tra i due francesi alla guida. Sette ritiri sono troppi e il team vive la solitudine di chi è rimasto da solo nel pacchetto di mischia.
ALPHATAURI voto 5 A fasi alterne, con una lieve crescita nel finale di stagione, l’AlphaTauri racimola qualche punto qua e là e chiude ottava nei costruttori. Si può far meglio.
WILLIAMS voto 5 Non è una macchina in grado di competere, ma ha la fortuna di avere Albon (e la sfortuna di avere Sargeant) che overperforma su diverse piste e alla fine 28 punti sono pochi ma buoni.
HAAS voto 4 Macchina impalpabile, due buoni piloti che però non possono lottare più di tanto. Qualche exploit in qualifica ma la stagione è negativa e il buon Steiner lo sa.
ALFA ROMEO voto 4 Grossa delusione quest’anno: Bottas e Zhou mai competitivi, tantissime difficoltà in qualifica e poi di conseguenza anche in gara. Brutta, brutta stagione.