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“Dobbiamo rimanere uniti. Mi ero chiesto perché il 2020 sembrasse cosi’ sfortunato sin dall’inizio ma ora sto cominciando a pensare che potrebbe essere l’anno più importante delle nostre vite, dove poter finalmente cominciare a cambiare l’oppressione sistematica e sociale delle minoranze“. Queste le parole di Lewis Hamilton, che ha già affermato il suo pieno appoggio al movimento “Black Lives Matter”, che sta raccogliendo un numero enorme di sostenitori con proteste in tutto il mondo dopo l’uccisione di George Floyd. “Vogliamo solo vivere, avere le stesse possibilità a livello di istruzione, e non aver paura di passeggiare per strada, andare a scuola o in un negozio – ha continuato il pilota britannico, campione della F1 nel 2019 -. Ce lo meritiamo come chiunque altro. L’uguaglianza è fondamentale per il nostro futuro. Non possiamo smettere di portare avanti questa battaglia e io per primo non mollero’ mai”.
“Il razzismo subito da piccolo? Ne ho parlato poco perchè mi è stato insegnato a tenermi le cose dentro, non mostrare debolezze e rispondere in pista – ha poi affermato Hamilton -. Ma sono stato bullizzato e picchiato, ho imparato il karate perché era l’unico modo per difendermi lontano dai circuiti. Ma gli effetti psicologici negativi non possono essere misurati. E’ anche per questo che guido nel modo in cui lo faccio, non è una questione di sport: io sto ancora lottando”.
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