Formula 1

F1, Hamilton: “Questo periodo mi è servito per riflettere. Voglio farmi trovare pronto”

Lewis Hamilton - Foto sito ufficiale F1
Lewis Hamilton - Foto sito ufficiale F1

Lewis Hamilton ha raccontato in un video la sua esperienza durante il lockdown e ha risposto ad una serie di domande sul canale Youtube della Mercedes: “Questo periodo mi è servito per fare attenzione ad altre cose. Mi è servito per riflettere, soprattutto. Mi sento bene. Da che mi ricordo è la prima volta che resto fermo nello stesso posto senza muovermi per sei settimane. Ma mi sono abituato, niente viaggi, giorni quasi tutto uguali. Allenamenti per cercare di tenere sveglia la testa, più che altro, per tenermi attivo. Il sei volte campione del Mondo ha affermato di star godendo di questo periodo sabbatico e di farne tesoro: “Sono una persona riservata e in genere anche prima amavo stare con me stesso. Si tratta di trovare il giusto equilibrio. E’ chiaro che mi mancano il team, gli amici, i rivali, ma da cinque anni in realtà mi capitava sempre più spesso di pensare ai periodi di riposo. Sentirne il bisogno. C’è questo periodo sabbatico, beh, me lo sto godendo, sarò sincero. Lo sforzo, credo per tutti, è tenersi ottimisti, niente cattivi pensieri, non sprecare questo tempo. Faccio attenzione agli esercizi, ma non per i muscoli, per altre cose. Ogni volta mi alleno pensando a esercizi che non ho mai fatto, pensando a come raggiungere o tenere un certo tipo di forma. E’ un peccato che non si possa partire ma insomma, cerco di farmi trovare pronto“.

Inoltre ha rivelato di non prendersi cura solo del suo corpo, ma anche della sua mente: “Voglio imparare un’altra lingua, perché so solo l’inglese e non va bene. Sto frequentando un corso di francese, mezz’ora al giorno prima del lockdown. ora ogni tanto mi siedo e faccio due ore di lezioni, che quindi è come condensare una settimana in un giorno“. Infine, per quanto riguarda le gare di Esport e sui simulatori, Hamilton ha un’idea ben precisa: Non mi piacciono molto i simulatori. E’ incredibile vedere però come certi giochi, in particolare F1, abbiano tanti particolari veri delle auto. Però, dicevo, non li amo molto. Sono molto realistici, ma i movimenti non sono davvero come quelli della guida vera. E ci sono processi mentali che devi cercare di fare, non è facile, ecco perché non mi piacciono”.

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