Formula 1

F1: Hamilton lavora con Ruanda e Sudafrica sui piani per i possibili nuovi Grand Prix

Lewis Hamilton Mercedes
Lewis Hamilton - Foto Eric Alonso/DPPI / IPA Sport 2 / IPA
Nel corso della conferenza stampa di presentazione del weekend di gara di Zandvoort, Lewis Hamilton ha dichiarato che è giunto il momento giusto per una gara di Formula 1 in Africa e che sta lavorando dietro le quinte con Ruanda e Sudafrica per cercare di realizzarla. Il sette volte campione del mondo ha parlato ai giornalisti al Gran Premio d’Olanda dopo aver visitato l’Africa durante la pausa di agosto: “Il momento è giusto al 100%. Non possiamo aggiungere gare in altre località e continuare a ignorare l’Africa, da cui il resto del mondo prende solo. Nessuno dà niente all’Africa”, ha esordito il pilota della Mercedes.
“Penso che organizzare un Gran Premio lì potrebbe davvero evidenziare quanto sia fantastico il posto e portare turismo e ogni genere di cose. Perché non siamo in quel continente? C’è almeno una pista pronta. Nel breve termine, dovremmo semplicemente metterci su quella pista e avere quella parte del calendario, e poi lavorare per costruire qualcosa di veramente bello”, dice in riferimento al circuito sudafricano di Kyalami, che ospitò l’ultima gara nel 1993.
Sull’altra proposta ventilata negli scorsi giorni dal direttore Stefano Domenicali, Hamilton dichiara: “Il Ruanda è uno dei miei posti preferiti in cui sono stato, in realtà. Ho lavorato molto dietro le quinte su questo. Ho parlato con persone in Ruanda, ho parlato con persone in Sudafrica. È un progetto più lungo quello in Ruanda, ma è incredibile che siano così desiderosi di fare parte della Formula 1″.
Ovviamente non mancano le polemiche in merito alle gravi emergenze nei paesi africani, dove spesso mancano provviste e case: “Devo ancora metabolizzare il viaggio. Una cosa è leggerne o sentirne parlare al telegiornale, ma è vedere e parlare con ragazzi che camminano 10 km per andare a scuola solo per ricevere un’istruzione e poi ne fanno altri 10 km per tornare e non avere i pasti scolastici né riuscire a mangiare durante il giorno. È stato davvero difficile da vedere e da vivere, e poi anche la storia del Senegal e la visita alle zone degli schiavi sono state esperienze molto intense. Attraverso tutte queste esperienze ho la sensazione che stiano semplicemente ampliando la mia bussola su ciò che voglio fare andando avanti”, ha affermato Hamilton.

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