Formula 1

F1, Gp Spagna 2017: le pagelle. Hamilton di rimonta, Vettel ai limiti della perfezione

Lewis Hamilton e Sebastian Vettel - Foto Bruno Silverii

Il pagellone del Gran Premio della Spagna, tappa n. 5 del Mondiale 2017 di Formula 1. Lewis Hamilton trionfa davanti a Sebastian Vettel. Giornata no per i finlandesi Valtteri Bottas e Kimi Raikkonen. Primo podio stagionale, invece, per Daniel Ricciardo.

Le pagelle

LEWIS HAMILTON: 10 – Riesce a conquistarsi una meritata pole position, ma non la sfrutta bene e al via viene scavalcato da Vettel. Rimane a due secondi circa di distacco fino alla sosta del tedesco, poi passa al comando. Prova una strategia diversa, fermandosi al giro 21 e montando le gomme medie, molto più staccato dal ferrarista. Recupera parecchio sfruttando il duello Bottas-Vettel. Rientra poi nel momento in cui la Virtual Safety Car finisce, montando le soft: attacca Vettel quando questi esce dai box la seconda volta, ma perde il duello. Gran sorpasso, però, a Vettel al giro 44, quando stacca tardissimo. Poi detta un ritmo che il ferrarista, con gomme meno performanti, non riesce a tenere. Ottima gestione delle gomme. Dimostra di essersi ripreso alla grande dopo il disastro di Sochi.

SEBASTIAN VETTEL: 9,5 – Dopo una qualifica col rischio di rottura del motore in Q1, non riesce a prendere la pole per solo mezzo decimo. Bravissimo al via, quando scavalca Hamilton. Si ferma al giro 15 per coprire un possibile undercut del britannico e rientra alle spalle di Ricciardo, del quale si libera subito, poi inanella una serie di giri record che costringe Mercedes a inventarsi qualcosa di diverso. Si inventa un capolavoro per scavalcare Bottas, mettendo due ruote sull’erba. Copre la tattica Mercedes fermandosi per la seconda sosta il giro successivo con le medie: all’uscita dei box i due lottano pesantemente, ma Sebastian mantiene la posizione. Subisce un super sorpasso da Hamilton al giro 44, poi prova a tenere il ritmo, ma con le gomme più morbide Hamilton lentamente lo stacca. Fa il massimo in un weekend nato male ma chiuso come meglio, forse, non si poteva.

DANIEL RICCIARDO: 9 – Parte sesto, ma sfruttando il caos al via si ritrova 4°. Corre perlopiù da solo, troppo lontano dai tre davanti e da Pérez dietro. Si vede solo quando attaccato da Vettel dopo la sosta. Proprio come una formichina, sfruttando anche il ritiro di Bottas, alla fine riesce ad arrivare zitto zitto sul podio.

SERGIO PEREZ: 8 – Dall’ottava piazzola, si ritrova 5° e non molla più la posizione, poi passa 4°. Dimostra ancora una volta come dietro ai tre top team, ormai, c’è sempre lui.

ESTEBAN OCON: 8 – Sta sbocciando, davvero un bel pilota. Ancora non riesce a precedere Perez, ma ne tiene il ritmo. Scavalca Wehrlein, che lo aveva scavalcato con la strategia e chiude 5° dopo il forfait di Bottas.

NICO HULKENBERG: 8,5 – Grande qualifica, ancora in Q3 e grande gara. Oggi pare che la Renault – o almeno, la SUA Renault – sembra che abbia anche un buon passo gara per difendersi. Sarebbe una normale gara in cui sudarsi la zona punti, ma l’assenza di Raikkonen, Verstappen, Massa e Bottas lo porta addirittura al 6° posto.

CARLOS SAINZ: 6,5 – A inizio gara si ritrova 9°, poi tenta un sorpasso difficile in corsia box su Magnussen, senza successo. Dopo la Virtual Safety Car attacca Wehrlein, ma anche qui non riesce a passarlo. Poi corre in scia al tedesco, senza rischiare il sorpasso in quanto la penalità inflitta al pilota Sauber gli consente di passarlo: finisce 7°.

PASCAL WEHRLEIN: 8,5 – Dopo Alonso, ecco un altro che in qualifica compie un’impresa, entrando nel Q2 con la Sauber. Con una strategia diversa che prevede un lunghissimo primo stint si trova in mezzo alle Force India. Approfittando della Virtual Safety Car scatenata da Vandoorne, rientra, mette le medie e rimane 8°, poi 7° in seguito al ritiro di Bottas. Prende però 5 secondi di penalità per non aver imboccato la pit-lane tagliando il paletto. Mezzo punto in meno per l’errore, che priva la Sauber di due punti importanti. Comunque una grandissima gara.

DANIIL KVYAT: 6,5 – Dopo una qualifica disastrosa (20°, poi 19° per la penalizzazione di Vandoorne), tenta una strategia diversa con una sosta al primo giro che lo porta a metà classifica. Poi lotta in mezzo alle Haas e sfruttando anche i ritiri dei piloti davanti a lui riesce a chiudere 10°. Voto che risente, però, della pessima qualifica.

ROMAIN GROSJEAN: 6 – Si ritrova 10° al via, con dietro Alonso e poi non molla più la posizione, non fosse per Wehrlein che lo scavalca con le soste. Non riesce poi a sorpassare gli avversari.

MARCUS ERICSSON: 4,5 – Poco da dire, rispetto al compagno semplicemente non esiste. Esce in Q1, poi corre nelle retrovie. Nonostante ciò, sfruttando i ritiri di Bottas, Verstappen e Raikkonen, la foratura di Magnussen, la penalità di Wehrlein, l’uscita di Alonso e la gara disastrosa delle Williams, riesce a chiudere 11°, ma l’unico pilota che ha chiuso senza di lui senza aver alcun imprevisto è solo Palmer.

FERNANDO ALONSO: 7,5 – Fa un miracolo in qualifica, ma al via Massa lo chiude. Sceso 11°, inizia duelli rusticani con le Haas prima e le Toro Rosso poi. Non molla mai. Si ferma al giro 33 per montare le medie e scivola ultimo. La Virtual Safety Car scatenata dal suo compagno lo sfavorisce: gli altri piloti ne approfittano per fermarsi e lui rimane 15°. Sfortunato. Dopo la terza sosta finisce anche dietro Massa, ma poi risorpassa sia lui che Stroll e chiude 12°.

FELIPE MASSA: 4,5 – Forse distratto dal caos al via, non lascia spazio ad Alonso e lo costringe sulla ghiaia dopo averlo toccato. Il contatto danneggia la sua Williams ed è costretto a una sosta ai box al primo giro. Si ferma nuovamente dopo pochi giri, restando desolatamente ultimo. Scavalca Palmer, poi si tocca con Vandoorne (stavolta non per colpa sua). Non riesce poi più a uscire dal fondo e viene passato pure da Alonso. Sorpassa Stroll al penultimo giro, conclude 13° nonostante i molti ritiri davanti a lui.

KEVIN MAGNUSSEN: 6,5 – A inizio gara si ritrova inaspettatamente 8°, poi è protagonista di un bel duello con Sainz ai box, riuscendo a tenerlo dietro. Corre nella zona bassa dei punti, lottando con la Toro Rosso, il compagno e Hulkenberg. Gagliardo ma molto sfortunato, fora al penultimo giro dopo un contatto con Kvyat. Chiude 14°.

LANCE STROLL: 5,5 – Anonimo. Esce in Q1 in qualifica, resta nelle retrovie per il resto della gara. Sorpassato da Alonso in rettilineo (!). Perlomeno, nonostante chiuda dietro al compagno, è autore di una gara migliore e più pulita.

JOLYON PALMER: 4 – Negli stessi momenti in cui il compagno è saldamente in zona punti con la stessa vettura, lui naviga tristemente in fondo alla classifica e viene attaccato e passato in rettilineo da Vandoorne (!) prima e da Massa poi. Addirittura non riesce nemmeno a restare davanti ad Alonso dopo la sfortunata seconda sosta dello spagnolo. Un disastro completo.

VALTTERI BOTTAS: 6 – Dal terzo posto è una fionda al via come a Sochi, ma stavolta è chiuso da Vettel: costretto a frenare prima per la presenza del ferrarista davanti a lui, viene affiancato da Raikkonen e Verstappen e tocca la monoposto del finlandese, che carambola addosso all’olandese. Poi non ha ritmo, viene sacrificato per rallentare la corsa di Vettel dopo la sosta del tedesco, ma subisce da quest’ultimo un sorpasso da urlo al giro 25, mentre la tornata successiva lascia passare il compagno, poi rientra e monta le medie. Infine rompe il motore: occhio, perché è già alla terza unità.

STOFFEL VANDOORNE: 5 – Anche lui si vede poco, parte in fondo alla griglia. Bel sorpasso a Palmer. Fuori in curva 1 al giro 34 per un contatto con Massa, dopo averlo chiuso eccessivamente. Era importante per McLaren concludere la corsa, lui non ci riesce e stavolta non per problemi tecnici. Inoltre, paradossalmente rovina la gara del compagno.

MAX VERSTAPPEN: s.v. – Come per il finlandese della Ferrari, la sua gara dura poche centinaia di metri. Lui è il pilota con meno responsabilità per l’incidente al via, dato che si trovava all’esterno e aveva anche allargato la traiettoria per lasciare spazio. Sprazzi di speranza in qualifica, con il 5° tempo non lontano da Raikkonen.

KIMI RAIKKONEN: s.v. – Duro colpo per il morale. Davanti a Sebastian Vettel solo quando non conta, poi al momento topico in qualifica (il Q3) non riesce a migliorarsi, schierandosi col 4° tempo. Al via parte anche bene e attacca Bottas, ma si trova a sandwich con Verstappen: il risultato è un contatto tra i tre, con Kimi, tamponato alla posteriore destra, che carambola contro l’olandese, rompendo la sospensione anteriore sinistra. Fine dei giochi.

LO SPETTACOLO DELLA NUOVA F1: 10 e lode – Piloti intervistati già in pit-lane in stile MotoGP dopo le qualifiche; T-Shirt sparate da hostess e dagli stessi piloti sul rettilineo del traguardo; Sainz e Alonso che scendono dal furgone della Drivers Parade; tribune popolari con weekend di gara a 99€; soprattutto il bambino che piange per il ritiro di Raikkonen accompagnato dal suo idolo per una foto. Questa è la F1 che si sta lentamente riavvicinando ai propri tifosi e viene da dire Finalmente! Se poi ci mettiamo come contorno una bellissima lotta al vertice tra quattro (magari tra poco sei) piloti, ecco che le aspettative per la stagione si alzano follemente.

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