In questo fine settimana la Ferrari, sulla pista di Marina Bay, è chiamata ad un prova complessa, considerando le caratteristiche della SF90 e le difficoltà che ha palesato sui tracciati ad alto calcio aerodinamico. Sicuramente gli uomini di Maranello arrivano in Asia nel miglior modo possibile, ossia dopo due belle vittorie a Spa e Monza con Charles Leclerc, ma questo non significa che la monoposto 2019 targata Ferrari non abbia più difetti. Anzi.
Proprio in vista della trasferta asiatica gli uomini in Rosso hanno deciso di portare un grosso pacchetto di novità aerodinamiche al fine di essere più competitivi per questo weekend. La conferma è arrivata dallo stesso team principal Mattia Binotto:
“Porteremo alcune componenti nuove per continuare nell’intento di recuperare il gap dai nostri avversari su circuiti che presentano curve lente, inoltre ritroveremo le mescole più morbide di Pirelli, le Hypersoft (C5; ndr), che abbiamo avuto a disposizione per l’ultima volta nel GP del Canada. Arriviamo da due vittorie consecutive che hanno fatto bene a tutto il team e ai nostri tifosi. Tuttavia questi successi sono già il passato e da giorni la mente di ciascuno di noi è concentrata su Singapore”.
L’investimento che la Ferrari ha fatto per questi aggiornamenti riguarda tutta la vettura dall’anteriore al posteriore. L’obiettivo di Enrico Cardile e del capo aerodinamico Sanchez è quello di incrementare la downforce nel tentativo di ridurre la mancanza di grip nelle curve lente che per tutta la stagione ha penalizzato la SF90. Logicamente, basandoci sui risultati ottenuti dalla Ferrari in Ungheria (pista con caratteristiche simili a quella di domenica), non possiamo mettere Leclerc o Vettel come i favoriti per la vittoria. Sul circuito dell’Hungaroring, infatti, le due SF90 non hanno ottenuto un brutto risultato in termini di punti (terzo Vettel e quarto Leclerc), bensì in termini di ritardo accumulato alla bandiera scacchi (più di un minuto da Hamilton e Verstappen).
Domani la scuderia di Maranello presenterà alle verifiche una nuova ala anteriore con diversi profili per dare una maggiore spinta verticale, riuscendo così a scaldare prima le gomme anteriori nella speranza di poterle sfruttare nella giusta finestra di utilizzo. Con un’ala anteriore più carica la SF90 avrà necessità di un’ala posteriore con maggior incidenza. Ulteriori novità dovrebbero essere presenti sul fondo, mentre è ancora incerto il ritorno dei cerchi posteriori “bugnati” stile Mercedes.
Da non sottovalutare anche la questione power unit: la Ferrari ha dalla sua la grande efficienza del motore, infatti a Spa con la specifica 2 la SF90 era competitiva quanto la Mercedes con il motore “phase3”. Anche se Singapore è una pista dove l’efficienza motoristica viene messa in secondo piano, Mattia Binotto ed il suo team possono sfruttare proprio la potenza del motore e l’efficienza legata alla ricarica elettrica per contrastare il drag prodotto da un assetto carico, derivato dall’incidenza delle ali e le novità aerodinamiche. Per questo Gran Premio le due SF90 saranno spinte nuovamente dalla specifica 2.
Con questi cambiamenti e novità il pilota che dovrebbe beneficiarne è certamente Sebastian Vettel che per tutta la stagione ha sempre richiesto un posteriore ben piantato. Vedremo se il quattro volte campione del mondo risorgerà dalle ceneri e ritornerà competitivo proprio in una delle sue piste amiche.
Nel mentre a Maranello il progetto 2020 è in fase avanzata e tutte le novità aerodinamiche che verranno portate d’ora in avanti saranno una sorta di pre configurazione della monoposto che vedremo in pista nella prossima stagione. Dalla fabbrica infatti Enrico Cardile avrebbe già compreso i motivi della mancata competitività della SF90 su tutte le piste e per questo gli servono delle conferme attraverso questi nuovi aggiornamenti. Soltanto la pista ci saprà dare delle risposte al riguardo.