Formula 1

F1, GP Singapore 2017: le pagelle. Hamilton bravo e fortunato, pasticcio Ferrari

Lewis Hamilton, Mercedes F1 2017 - Foto Bruno Silverii

Le pagelle del Gran Premio di Singapore, quattordicesima tappa del Mondiale di Formula 1. Una gara che rischia di risultare decisiva per la lotta al titolo visto che Lewis Hamilton vince e ringrazia il patatrac iniziale con il triplo incidente che ha coinvolto Sebastian Vettel, Kimi Raikkonen e Max Verstappen.

LEWIS HAMILTON: 8 – La Mercedes a Singapore non va proprio e il britannico non fa meglio del 5° posto in qualifica, mettendoci molto del suo visto il distacco affibbiato al compagno. Bravo al via a sorpassare Ricciardo, poi fortunato nell’incidente tra gli altri, dopo due curve si ritrova 1° senza nemmeno sapere come. E in condizioni di aderenza precaria, vola. Il destino, tra pioggia e incidenti, gli dà molto più di quanto si meriterebbe teoricamente, lui è poi bravo a non perdere un millimetro. Unico appunto: la smetta di frenare in faccia agli avversari nelle ripartenze della Safety Car, è davvero irritante.

DANIEL RICCIARDO: 8 – Ancora una volta in qualifica è dietro al compagno, ma scattare 3° per lui è comunque buono in questa stagione. Geniale al via a rallentare evitando l’incidente dei primi. Poi si ferma prima di Hamilton per mettere l’ultrasoft quando ha un distacco di 10 secondi circa dal britannico e cerca di andare a prenderlo, senza successo. Dopo l’ultima Safety Car è Bottas a cercare il duello, ma l’australiano risponde sempre presente.

VALTTERI BOTTAS: 6 – Il 6° posto in qualifica è davvero il minimo sindacale per lui. Le prende tutto il weekend, non solo dal compagno, ma anche da Ferrari e Red Bull. Si ritrova in zona podio da miracolato puro. Tra quelli con cui può battagliare è nettamente il più lento, finisce a podio solo perché gli altri hanno tutti vetture decisamente meno performanti. Ingiustamente premiato dal fato.

CARLOS SAINZ: 9 – Entra in Q3, ma non riesce a fare meglio di 10°, battendo Kvyat e dimostrando di valere il posto di Palmer. Sfruttando gli incidenti e i cambi gomme degli altri (lui era partito con le intermedie) si ritrova 4°. E lì finisce, portando molti punti alla Toro Rosso nella lotta mondiale contro la sua futura scuderia, la Renault.

SERGIO PÉREZ: 7 – La Force India non si adatta benissimo su questo tracciato e il messicano è 12°. Al via sfrutta i problemi di tutti gli altri e si ritrova 5°. Bel duello con Sainz. Non molla più il suo 5° posto.

JOLYON PALMER: 8 – Forse le voci della sua imminente sostituzione l’hanno fatto svegliare: dopo Spa, un’altra ottima qualifica per lui, sempre dietro al suo compagno ma comunque buon 11°. A un certo punto è perfino 2°, quando ancora ha gomme intermedie. Dopo le varie soste, scende 6°.

STOFFEL VANDOORNE: 8 – Il belga è cresciuto molto nel corso della stagione e non è lontano dalle prestazioni di Alonso: parte 9°. Nel momento in cui la gara diventa a tempo è 7°, senza partecipare a grossi duelli se non con Palmer alla ripartenza. Punti d’oro per lui.

LANCE STROLL: 7 – Per la prima volta su questo tracciato, paga l’inesperienza e si schiera solo davanti alle Sauber: 18°. Rischia moltissimo di andare a muro al giro 21, ma mantiene il suo 9° posto. Sale poi 8° dopo il giro di soste successivo all’ultima Safety Car. In gara, invece, è sempre davanti a Massa.

ROMAIN GROSJEAN: 6 – La Haas continua nel suo altalenante 2017, sul cittadino asiatico chiude la Q2, il francese è 15°. Guadagna due punti chiudendo 9°.

ESTEBAN OCON: 5,5 – Stesso discorso di Pérez, la sua Pink Panther fatica ed è molto indietro, 14° in griglia. Viene passato da Magnussen, che poi per poco non lo mette a muro, poi scavalca Massa. Con la girandola di soste finisce indietro, fuori dalla zona punti, sfrutta poi il ritiro di Hülkenberg e termina 10°, stavolta il messicano lo demolisce.

FELIPE MASSA: 5– La Williams è un disastro in questo tipo di tracciati, Massa parte solo 17°. Gran duello con Magnussen, ma lo perde e viene scavalcato anche da Ocon, dato anche che mantiene le full wet.

PASCAL WEHRLEIN: 6 – Qui è esaltato il valore del pilota, ma la sua vettura non gli consente di inserirsi in mezzo a quelli davanti in qualifica. Si accontenta di precedere Ericsson, è 19°. Poco da fare in gara: nel momento in cui il suo compagno va fuori non ha più avversari, ma almeno non sbaglia nulla.

KEVIN MAGNUSSEN: 6 – Non riesce a precedere il compagno di squadra in qualifica e scatta 16°. Bellissimo il sorpasso su Ocon al giro 16. È il primo a montare le gomme da asciutto, facendo da cavia praticamente per tutti e lo fa al momento giusto. Chi scrive premia l’aggressività, nonostante al momento del suo ritiro, a 10 minuti dal termine, la sua posizione fosse solo la numero 12.

NICO HÜLKENBERG: 8 – Il primo degli altri al sabato è ancora una volta lui, ormai non è più una notizia. Dopo il caos del via è 3°, poi gli cambiano le gomme durante la seconda safety car e scende al 5° posto. Nel momento in cui esce l’ultima Safety Car, ha problemi durante la sosta: crolla al 10° posto, poi purtroppo il problema non si risolve ed è costretto al ritiro a 15 minuti dal termine.

MARCUS ERICSSON: 5 – Lento e pure penalizzato per la sostituzione del cambio, non avrebbe comunque potuto fare meglio dell’ultimo posto il sabato. Un suo errore da pollo, mentre naviga in ultima posizione, lo porta a sbattere dopo un testacoda.

DANIIL KVYAT: 5 – Sabato non tiene mai il ritmo del compagno, entra in Q2 ma è solo 13°. Partenza liscia, poi è autore di un brutto incidente alla curva 4 al giro 11, causando la seconda Safety Car.

FERNANDO ALONSO: 7 – Su una pista tecnica emerge il valore suo e del telaio McLaren, così entra in Q3 e si schiera 8°. Parte perfettamente al via, arriva in curva 1 addirittura 3° ma viene centrato dalla monoposto impazzita di Verstappen che lo fa girare e gli danneggia pesantemente la vettura. Al giro 9 è costretto a ritirarsi. Sfortunatissimo.

SEBASTIAN VETTEL: 4 – Tira fuori dal cilindro il giro perfetto quando più conta e ottiene la pole position. In partenza, invece, chiude Verstappen in maniera fin troppo aggressiva (ma regolare) causando insieme all’olandese l’incidente che lo mette fuori gioco. Il voto è dato dal fatto che forse avrebbe dovuto pensare più al Mondiale che non a mantenere la leadership della gara e magari far sfilare l’olandese mantenendo il 2° posto.

MAX VERSTAPPEN: 4 – La Red Bull, forse, è perfino più veloce della Ferrari sul giro secco, ma si fa fregare da Vettel. Al via è chiuso dal tedesco, lui sterza a destra non vedendo Räikkönen anziché alzare il piede e distrugge (non per colpe solo sue) le gare sue, della Ferrari e rovinando anche quella di Alonso. Ma le gare non finiscono alla prima curva: se sei chiuso a sandwich non devi sterzare sull’avversario, bensì alzare leggermente il piede dall’acceleratore.

KIMI RÄIKKÖNEN: s.v. – In qualifica fa il suo, ossia tenere dietro le due Mercedes. Nella carambola al via tira semplicemente dritto e viene preso in pieno da Verstappen, si gira e con la vettura incontrollabile centra Vettel.

 

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