Formula 1

F1, GP Malesia 2017: le pagelle. Verstappen e Vettel da 10, Hamilton allunga

Max Verstappen, Red Bull F1 - Foto profilo Twitter ufficiale

Le pagelle del Gran Premio della Malesia: Max Verstappen si aggiudica la quindicesima tappa del Mondiale 2017 della Formula 1. Lewis Hamilton allunga in classifica ma Sebastian Vettel è da 10 con la rimonta dall’ultima posizione alla quarta piazza.

MAX VERSTAPPEN: 10 – Al via quasi attacca Hamilton, ma stavolta decide di alzare saggiamente il piede. Mantiene però il passo dell’inglese e al giro 4 lo scavalca, poi scappa. Reagisce alla mossa Mercedes di fermare Hamilton. Oggi bravo. Che abbia finalmente capito che le gare non finiscono alla prima curva?

LEWIS HAMILTON: 8 – Parte normalmente dalla pole position e si difende dalla coppia Red Bull, ma al giro 4 Verstappen lo scavalca. Mercedes è nettamente terza forza: gli va bene che oggi Ferrari pecchi in affidabilità. Col suo talento, lui lotta comunque a sprazzi – a livello ovviamente di tempi – con Red Bull e Ferrari, mentre il compagno passeggia. Si ferma al giro 27 per mettere la gomma soft, rientrando subito davanti a Valtteri e Vettel.

DANIEL RICCIARDO: 8 – Ha una voragine davanti a lui, ma non la riesce a sfruttare e anzi viene scavalcato da Bottas. Al giro 9, dopo una serie di sorpassi e controsorpassi, ha nuovamente la meglio su Valtteri. Liberatosi del finlandese, mostra un passo gara nettamente più rapido di Hamilton. La sua vettura fa moltissime scintille.

SEBASTIAN VETTEL: 10 – Parte in fondo dopo aver avuto problemi al motore, ne approfitta però a smarcare la quinta power unit e avere così un motore fresco “gratuito” da sfruttare in più rispetto ad Hamilton. Dopo due giri è già ai margini della zona punti, ma giunto in zona Alonso – in quel momento 10° – un po’ la sua rimonta si plafona. Lo scavalca al giro 9, entrando in zona punti e la tornata dopo è la volta di Magnussen. Sfruttando le soste supera le Williams e con pista libera, al giro 14 e con gomme soft fa segnare i migliori tempi, a dimostrazione della competitività della sua vettura. Al giro 21 sorpassa anche Pérez e in pochi giri prende perfino Bottas. Al giro 25 ci prova addirittura all’esterno, lo attacca più volte. Al giro 28, vista anche la sosta di Hamilton che però gli è rientrato comunque davanti, Vettel rientra e monta la supersoft: passa in questo modo Bottas e si prende il 5° posto (virtualmente 4° al netto della sosta da effettuare di Pérez). Riesce addirittura a prendere anche Ricciardo. Alonso lo ostacola un po’ durante la battaglia con l’australiano, facendogli praticamente perdere un giro. Alla fine ci prova, Ricciardo lo chiude in modo molto aggressivo, poi alla fine si “arrende” e si mette in gestione, complici le alte temperature, allarme che rientra al penultimo giro, quando però è tardi. Dà comunque tutto. Stroll lo centra in pieno durante il giro d’onore, in maniera clamorosa, distruggendogli il posteriore. Gli dà un passaggio Wehrlein.

VALTTERI BOTTAS: 5 – A differenza di Singapore, il finlandese stavolta parte bene e riesce a passare la Red Bull di Ricciardo. È più lento perfino di Pérez, la sua Mercedes proprio non va, tanto che al giro 17, a parità di soste e condizioni, Vettel è solo a 5 secondi da lui. L’unica cosa davvero buona che fa nella prima parte di gara è il gioco di squadra ai danni del tedesco, ma con l’undercut Vettel lo scavalca. Il finlandese non esiste quest’oggi e non è la prima volta. Corre come a Singapore, ma non ha la stessa fortuna.

SERGIO PÉREZ: 8 – Dopo le prime tornate un po’ accorte, al giro 8 riesce a liberarsi di Vandoorne. Tiene poi il passo di Bottas e anche per Vettel non è facilissimo avvicinarsi al messicano. Si ferma tardissimo, al giro 31, ma riesce a chiudere comunque 6°, ossia la posizione naturale di Force India quest’anno nel momento in cui manca uno dei sei big, ma rifila una vita al compagno di squadra.

STOFFEL VANDOORNE: 10 – Una partenza fantastica del belga lo relega al 5° posto davanti alle due Force India. Il messicano poi lo passa, lui però non si scompone ed è autore di una gara praticamente perfetta, il 7° posto è ben più di ciò a cui McLaren oggi poteva ambire.

LANCE STROLL: 7 – Si ferma ai box al giro 13 e al rientro in pista si trova in bagarre col compagno, ma perde la posizione. Bravissimo poi a scavalcarlo anche se non riesce a passare però Vandoorne, che si difende dal duo inglese uscendo dai box. Rifila poi 7 secondi al compagno, chiude 8°. Prende in pieno Vettel durante il giro d’onore.

FELIPE MASSA: 6 – Si ferma al giro 12 per cambiare gomme mentre è attaccato da Vettel. Precede Stroll per qualche curva dopo la sosta, poi viene sopravanzato. Duella pesantemente con Ocon, ma mantiene il 9° posto. E lì conclude.

ESTEBAN OCON: 5,5 – Entra ai box subito al giro 3 e monta la soft, ovviamente si ritrova ultimo. La causa della sosta è un contatto con Massa, con cui rompe l’alettone anteriore. Si lamenta del compagno, che a suo dire lo avrebbe spinto all’esterno e a entrare in contatto col brasiliano. Tenta un sorpasso su Sainz e lo spagnolo gli tocca la posteriore destra, facendolo girare: il francese perde la posizione su Vandoorne e i due Williams. Se la prendono tutti con lui: anche Massa lo allarga fuori al giro 31 e si ripete allo stesso modo e alla stessa curva due tornate dopo. Chiude la zona punti, esce devastato da Pérez.

FERNANDO ALONSO: 6 – Meriterebbe un voto ben più alto se fosse stata un’altra gara, ma Vandoorne stavolta lo surclassa. Nei primi giri tiene agevolmente dietro un prudente Vettel. Bei tentativi su Magnussen all’inizio. Ha una strategia differente dal compagno di squadra, si ritrova 7° sfruttando le soste degli altri, ma l’andare così lungo non lo aiuta: dispone poi di una vettura più veloce, ma scende al 14° posto. Attacca Magnussen che davanti a lui si sposta due volte e di tutta risposta gli rifila una sportellata in curva 2. Il suo team radio conseguente, come tanti altri di questa stagione, rientra nei “Best of”. Si prende poi un gestaccio da Vettel in fase di doppiaggio dopo averlo bloccato per tre curve, probabilmente non l’ha visto. Termina 11°.

KEVIN MAGNUSSEN: 6 – È autore di un bel duello con Alonso, poi Vettel lo passa agevolmente e si ferma al giro 11 ai box. Al solito si dimostra scorretto, rimediando una sportellata con annessi insulti dallo spagnolo e toccando Palmer. Oggi è veloce, ma solo a sprazzi. Chiude 12°.

ROMAIN GROSJEAN: 6 – Si lamenta – come sempre – a inizio gara e si ritrova in fondo. Precede a lungo solo le Sauber, poi con la strategia scavalca le Renault. Riesce a passare anche Gasly, finale in crescendo.

PIERRE GASLY: 7 – Un buonissimo debutto per il pilota francese. Segue all’inizio Sainz mantenendo il suo passo, sta imparando ma sembra essere un ottimo prospetto (non una novità per chi l’ha seguito anche in passato). Nel finale non può resistere a Grosjean, ma ci prova, dimostrando voglia. Taglia il traguardo 14°.

JOLYON PALMER: 6 – Si ritrova a seguire il compagno di squadra, non riesce però mai a impensierirlo seriamente. Comunque in netta crescita in queste ultime gare, ma probabilmente è troppo tardi. Al giro 38 si gira, viene passato da Alonso e battaglia con Magnussen, creando anche qualche problema a Verstappen che lo voleva doppiare: il danese lo tocca e lo fa girare un’altra volta in curva 1. Chiude dietro a Gasly, ma visto anche la serie di testacoda non poteva fare molto di più. Al netto di tutto ciò precede comunque il suo compagno di squadra, è 15°.

NICO HÜLKENBERG: 5 – All’ultima curva al giro 1 va sull’erba allargato da Alonso: è bravo a controllare la vettura, ma perde la posizione dallo spagnolo e da Vettel. Si ferma al giro 10 e monta le soft, la sosta troppo anticipata lo fa poi scivolare inesorabilmente nelle retrovie. Chiude molto indietro, 16°, lo precede anche Palmer

PASCAL WEHRLEIN: 6 – La Sauber non è, al solito, competitiva e lui si limita a precedere il compagno di squadra. Cosa che, nonostante la differenza di talento, ultimamente non era scontata. Perde una marea di posizioni nel tentativo di fare una strategia diversa – si era trovato 11° sfruttando le soste degli altri e senza fermarsi –, di più non può fare. Porta a spasso Vettel a fine gara, dopo che il connazionale è stato centrato da Stroll.

MARCUS ERICSSON: 5,5 – Vedi alla voce “Wehrlein”, ma ovviamente con meno talento e non precede il compagno. Lo passano tutti con facilità, anche il debuttante Gasly. È inquadrato solo in fase di doppiaggio o quando va largo sollevando la vernice dei cordoli. Può ambire solo ad arrivare davanti a Wehrlein, ma non lo fa.

CARLOS SAINZ: 6 – Non brilla particolarmente a inizio gara, in cui si limita a precedere il compagno di squadra, il debuttante Gasly. Al giro 30 si ferma, senza potenza. Riesce a rientrare ai box, evitando possibili ingressi della Safety Car.

KIMI RÄIKKÖNEN: s.v. – Dopo aver perso la pole per un soffio, un problema alla power unit lo costringe a prendere il via dalla pit-lane, cosa che nemmeno riesce a fare e si ritira subito.

SportFace