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A Monza era previsto un dominio Mercedes, difatti così è stato: sei motorizzati Mercedes su sei in zona punti, due su sei i dotati con Ferrari e due su sei anche i Renault. Tanto mesto quanto aspettato lo zero su due della Honda. Mercedes ha corso spingendo solo i primi giri, poi si è messa in gestione e nonostante ciò ha costantemente guadagnato decimi ai danni di Vettel. Doppietta tanto meritata quanto prevista per i grigi. Ferrari chiude al 3° posto con Vettel e al 5° con Räikkönen, ma senza avere mai ritmo. In 6 giri il tedesco si issa in zona podio e la molla solo per quei pochi giri in cui scivola dietro a Ricciardo a causa della sosta. Räikkönen perde invece molto tempo dietro a Ocon e in lotta con Stroll. Red Bull si è invece dimostrata qui pesantemente e inaspettatamente seconda forza, lottando con Mercedes per il giro veloce e recuperando parecchio, con Ricciardo 4° e rientrante su Vettel dopo essere partito 18° e Verstappen che vanifica un possibile (col senno di poi) podio toccandosi con Massa e bucando. Ferrari che però non dovrà preoccuparsi più di tanto per il futuro, in quanto la pista più tosta della stagione per la Rossa, insieme a Silverstone, era proprio questa. A Singapore gli italiani partono coi favori del pronostico, ma attenzione anche lì più a Red Bull – che di grandi passi avanti ne sta facendo – e alla solita Mercedes.
Bella la sfida tra Force India e una Williams – almeno qui – in ripresa per imporsi come quarta forza. Ocon e Stroll hanno dato un grandissimo spettacolo in qualifica e anche in gara hanno preceduto i compagni di squadra, lottando in certi frangenti anche con le Ferrari e la Mercedes di Bottas. Le quattro vetture dei due team occupano la parte bassa della zona punti, dal 6° al 9° posto e si mischiano: Ocon davanti alle due Williams (Stroll 7°, Massa 8°) e a Pérez.
Renault disastrosa quest’oggi, sia come motorista (il solo Kvyat si salva dalla pioggia di penalizzazioni) sia come telaista: Hülkenberg non va oltre al 14° posto, mentre Palmer, dopo essersi beccato con Alonso, chiude con un ritiro. Haas, invece, sfiora la zona punti con Magnussen, persa solo a poche tornate dal termine, mentre Grosjean si tocca al via con un avversario ed è costretto a cambiare l’ala, perdendo una marea di tempo. Rientrato in pista, ha un altro contatto con Verstappen e non riesce a rialzarsi dalle retrovie, concludendo solo davanti alle Sauber.
Toro Rosso sta inesorabilmente cadendo nell’anonimato. Kvyat è autore anche di una bella gara, ma semplicemente la sua vettura pecca in performance. Sainz, invece, è praticamente invisibile in pista. A livello di prestazione, in questo momento sta davanti alle sole Sauber e sono spesso dietro pure a McLaren.
McLaren che si è ben comportata con Vandoorne, finché è rimasta in pista, poi ci ha pensato ancora una volta il motore Honda a dare forfait. Non va meglio ad Alonso, che si becca con Palmer in pista per poi subire varie sverniciate e ritirarsi anch’egli per problemi al propulsore. Sauber invece è semplicemente troppo lontana da tutti e si limita a finire le gare facendo lottare i propri piloti.
Il prossimo appuntamento sarà a Singapore, tra due settimane.