Le pagelle del Gran Premio di Cina 2018, terza tappa del Mondiale di Formula 1. Grande rimonta di Daniel Ricciardo che trionfa davanti a Valtteri Bottas e Kimi Raikkonen.
DANIEL RICCIARDO: 10 – I suoi meccanici compiono un miracolo a metterlo in pista per il Q1 dopo i problemi al motore che hanno portato alla sostituzione dell’intera Power Unit; rischia, è 13°, ma passa il taglio e alla fine si schiera 6°, difficile fare di più con un assetto approssimativo. Parte con le viola, mantiene la posizione restando un paio di secondi alle spalle di Hamilton. Si ferma al giro 18 in contemporanea col compagno e monta le gomme medie. Non funziona l’undercut sul britannico perché ci impiega troppo a liberarsi di Magnussen. Lo fanno rientrare nuovamente al giro 32 sfruttando la safety car per mettere gomme soft, ma torna dietro a Räikkönen. Bravo a sfruttare la scia per superarlo al giro 37. Con una staccata da brivido al giro 40 sorpassa Hamilton. Al giro 43 è Vettel a essere sua vittima, poi è autore di un capolavoro ai danni di Bottas. Infine, una volta in testa, inizia a martellare e vince. Concreto fino alla fine.
VALTTERI BOTTAS: 9 – Per la seconda volta consecutiva batte Hamilton sul giro secco e non è cosa da poco; non basta, però, per insidiare le Ferrari e parte 3°, con le soft. Bravo ad approfittare della bagarre Ferrari per scavalcare Räikkönen. Rientra al giro 20 per mettere le medie, fa un giro velocissimo e riesce a passare Vettel con la strategia. Riesce a passare il connazionale al giro 26. Ricciardo lo scavalca benissimo, mentre lui va in crisi di gomme, ma riesce a difendersi da Räikkönen. Chiude 2°, molto bene. Resta però il fatto che Mercedes, quest’anno, è ancora a secco di vittorie.
MAX VERSTAPPEN: 5 – Vedendo le differenze di potenza tra la Red Bull e i due team davanti, sul giro secco l’olandese ottiene il massimo: è 5°, primo di chi ha le ultrasoft. Guadagna due posizioni in partenza, su Räikkönen e Hamilton. Non ha molto degrado e anzi, riesce ad accumulare un piccolo vantaggio sul finlandese. È il primo dei top a fermarsi, al giro 18 e monta le medie. Sfrutta tempestivamente la safety car per mettere gomme soft. Tenta di attaccare Hamilton che lo accompagna fuori e perde la posizione da Ricciardo. Poi sorprende l’inglese al giro 42. Poi sbatte fuori Vettel e si becca 10 secondi di penalità: al solito, gli manca sempre uno a far trentuno. Scavalca Hamilton, che, a conoscenza della penalità, lo lascia passare. Aveva la stessa strategia del suo compagno e gli era davanti, invece finisce al 5° posto per la sua esuberanza. Ha cominciato male la stagione, con weekend costellati da errori. Se si calma può fare bene, altrimenti continuerà a vedere il suo compagno fare sempre più punti di lui.
KIMI RÄIKKÖNEN: 8 – Il finlandese vuole rifarsi dopo l’incidente ai box della scorsa settimana e si presenta in forma, con Vettel che lo batte sul filo di lana in qualifica; ad ogni modo, completa la prima fila rossa, al via con le soft. Alla partenza, chiuso da Vettel, perde la posizione da Bottas e da un aggressivo Verstappen con le ultrasoft. Perde lentamente dall’olandese, ma Hamilton non riesce comunque ad avvicinarsi. La sua strategia è completamente diversa da quella degli avversari diretti, resta in pista molto più a lungo, tanto da fermarsi solo al giro 28 e montando la media, ma torna in pista a ben 12 secondi di distacco da Ricciardo, che però con la safety car gli torna dietro. Tenta di attaccare Verstappen appena torna la gara libera, ma il giro 37 viene sorpassato dall’australiano. Torna in zona podio scavalcando Hamilton e sfruttando l’incidente tra il compagno e Verstappen. Al termine mette pressione su Bottas, senza però riuscire a è 3°.
LEWIS HAMILTON: 5 – Pare essere un po’ in crisi nel suo terreno, ovvero la qualifica: non solo dietro alle Ferrari di ben mezzo secondo, ma anche al proprio compagno di squadra; è 4° in griglia, si schiera con le soft. Verstappen, con gomme più performanti, al via lo scavalca e lui si attesta dietro a Räikkönen al 5° posto. rientra al giro 19 per tentare l’undercut su Räikkönen e indossa le gomme medie. Mantiene la posizione su Ricciardo, rimasto intruppato alle spalle di Magnussen. Sale poi 3° quando entra la safety car, sfruttando il pit stop di Verstappen. Chiude la porta in faccia all’olandese al giro 38, ma Ricciardo riesce a superarlo al giro 40. Al giro 42 il #33 si vendica. È costretto ad allargarsi dopo l’incidente tra Vettel e Verstappen e Räikkönen lo passa, chiude 4° grazie alla penalità di Verstappen. Paradossalmente guadagna qualche punticino su Vettel, ma dorme alla grande per tutto il weekend: non andrà lontano continuando così.
NICO HÜLKENBERG: 7,5 – Il tedesco il sabato distrugge Sainz, le posizioni di differenza sono solo tre, ma il distacco è enorme tra compagni di squadra, intorno ai sette decimi. È 7° in griglia e mantiene la posizione dopo la partenza, intraprendendo un duello con Sainz all’inizio. Al giro 14 rientra mettendo le medie, poi salta davanti a Vettel quando questi viene speronato da Verstappen.
FERNANDO ALONSO: 7 – Prova il gioco delle scie col compagno sul lungo rettilineo in qualifica, ma non basta per passare il taglio del Q2 e si schiera 13°. Passa le Force India al via, portandosi ai margini della zona punti a caccia delle Haas. Al giro 9 inizia a battagliare con Grosjean, cosa che procede per diversi giri. Si ritrova 8° dopo la safety car e mantiene quella posizione. Sorpassa Vettel, ma lo allarga fuori da curva 2 a due giri dal termine. Chiude 7°.
SEBASTIAN VETTEL: 6,5 – Pole position numero 52 per il tetracampione tedesco, replica del sabato del Bahrain. Parte con le soft. Al via chiude il compagno e mantiene il primo posto, nei giri iniziali lentamente, ma costantemente, guadagna su Bottas. Risponde subito al tentativo di undercut di Bottas, senza successo, perché il finlandese lo riesce a passare. Passa il compagno al giro 26, attaccando subito il #77 della Mercedes, senza però riuscire a sorpassarlo. Ricciardo lo scavalca al giro 43 e scende al 3° posto. Verstappen lo manda in testacoda al giro 44 e lo passa anche Hülkenberg, oltre a Hamilton e Räikkönen. Non riesce né a riprendere Hülkenberg né a rimanere nella finestra per riscavalcare Verstappen, con la vettura danneggiata. Chiude 8°, mantiene la leadership del campionato ma perde, per colpe non sue, una grossa occasione per scavare un solco su Hamilton, vista la pessima gara dell’inglese e visto che, alla peggio, sarebbe comunque finito davanti a lui.
CARLOS SAINZ: 6,5 – Lo spagnolo studia tutto il sabato la telemetria del compagno per capire dove perde così tanto nei suoi confronti, ma serve a poco ed è 10°. Con una buona partenza si libera subito di Pérez e Grosjean. Rientra al giro 13 montando le medie. Al termine è 9°, buona gara ma dietro al compagno.
KEVIN MAGNUSSEN: 6,5 – È 11° in qualifica, estromesso da Sainz, ma il compagno riesce ad accedere in Q3. Dopo il via si accoda a Grosjean al 10° posto, finché al giro 7 lo passa. Rientra al giro 25 ed entra in pista al 10° posto, dietro alle Renault. Alla fine il punto del 10° posto se lo prende lui.
ESTEBAN OCON: 6,5 – Pérez è più veloce di lui in qualifica: il francese è 12°, il messicano entra in Q3, ma in gara, approfittando della battaglia tra il compagno e Alonso, lo passa, ma rientra al giro 12 montando un secondo set di gomme soft e iniziando a segnare record nei settori del tracciato. Rimane ai margini della zona punti, questa Force India per ora delude; è 11°.
SERGIO PÉREZ: 6 – Grande qualifica per il messicano, che si classifica 8° ben davanti ad Ocon. Parte bene, ma a metà giro viene allargato fuori da Alonso, tanto da precipitare dopo un giro al 14° posto. Rientra ai box al giro 13, montando altre soft. Anche lui è in balia di una vettura che non va, ma chiude dietro al compagno pur partendo ben più in alto: è 12°.
STOFFEL VANDOORNE: 5,5 – Sabato abortisce l’ultimo tentativo, è sacrificato come “locomotiva” per Alonso per tentare di favorire l’approdo dello spagnolo in Q3, cosa che però fallisce: è 14°. Dopo la partenza segue le Force India. Dopo il via perde una posizione da Stroll. Non ha l’esperienza del compagno nello sfruttare gli eventi di gara e chiude 13°.
LANCE STROLL: 6 – Male la sua qualifica, rischia di essere preceduto dalle Sauber e si fa precedere di tre decimi dal compagno che lotta fino all’ultimo per approdare in Q2: è 18°. Ottima partenza per il canadese, che transita al giro 1 al 12° posto. Poi l’inferiorità del mezzo si fa sentire, riesce ad arrivare 14° davanti al compagno.
SERGEJ SIROTKIN: 5,5 – Per la prima volta è davanti a Stroll sul giro secco e per pochissimo non riesce a entrare in Q2, è 16°. Mantiene la sua posizione dopo la partenza, venendo scavalcato dal compagno, ma passando Hartley. Alla fine è 15°, fa quel che può; mezzo voto in meno del compagno per essersi fatto precedere.
MARCUS ERICSSON: 6,5 – Dalle stelle del Bahrain alle stalle del sabato cinese: ultimo in griglia, a mezzo secondo dal compagno. Sfrutta la safety car per precedere Grosjean e Gasly, oltre al compagno Leclerc. Finisce 16°.
ROMAIN GROSJEAN: 5 – Entra in Q3 a differenza di Magnussen, la Haas in qualifica però sembra essere stata raggiunta da Renault. Perde una posizione alla partenza, trovandosi in battaglia col compagno con strategia diversa e lo lascia passare al giro 7. Rientra ai box al giro 17, montando le medie: rientra in mezzo alle Force India, perdendo la posizione da Pérez. Non funziona su di lui la strategia, chiude 17°.
PIERRE GASLY: 4 – Non riesce a entrare in Q2, a differenza del compagno; la Toro Rosso, comunque, sembra in difficoltà a Shanghai. Parte 17°. Si tocca col compagno di squadra al giro 31, mandandolo in testacoda. Col musetto danneggiato fa una seconda sosta e al termine è 18°. Oggi male.
CHARLES LECLERC: 5,5 – Davanti a Ericsson il sabato di ben mezzo secondo e vicino a Stroll, di più non può fare con questa Sauber che in Cina sembra essere tornata in fondo al gruppo: è 19°. Bravo a passare Gasly al via e Hartley successivamente. Si gira da solo, insabbiandosi, in curva 1 al giro 29, ma riprende la pista. Finisce dietro ad Ericsson, 19°.
BRENDON HARTLEY: 5,5 – Chiude lontano dagli altri del Q2, ma poco gli si può chiedere, essendo l’unico delle ultime tre scuderie ad essere entrato nella seconda fase. È 15°, ma non parte benissimo: scende 17°, poi è superato da Leclerc prima e Gasly poi: non ha il minimo ritmo con le ultrasoft, tant’è che rientra al giro 11 per montare subito le medie. Viene speronato dal compagno Gasly, girandosi. Si ritira a tre giri dal termine, da ultimo.