Le pagelle del Gran Premio del Canada, settima tappa del Mondiale 2017 di Formula 1. Lewis Hamilton trionfa per la sesta volta a Montreal. La Ferrari pasticcia alla partenza e nel finale di gara cerca di rimediare i danni con il quarto posto di Sebastian Vettel.
Clicca qui per vedere l’ordine di arrivo
Clicca qui per vedere le classifiche piloti e costruttori aggiornate
Ecco i voti della redazione di Sportface.it.
LEWIS HAMILTON 10: parte bene, poi fa uno stint lunghissimo, rientra e monta le supersoft. Dominio completo, sin dal giro perfetto della qualifica. Poi corre da solo, dominando in quella che è sempre più la sua pista.
VALTTERI BOTTAS 9: pensa a difendersi da Vettel e lo fa, ma viene passato da Verstappen. Per sua fortuna l’olandese si ritira, poi si ferma prima del compagno ai box e mette le soft per arrivare fino in fondo. Praticamente mai inquadrato, troppo lontano da Hamilton davanti e da Ricciardo dietro.
DANIEL RICCIARDO 9: partenza a fionda come il suo compagno, scavalca Raikkonen e poi approfitta del ritiro di Verstappen e del problema all’alettone con annessa sosta di Vettel per issarsi in zona podio. Cerca di difendersi dall’undercut di Räikkönen, riuscendoci per poco. Festeggia il podio bevendo dalla scarpa sinistra e lanciandola poi tra il pubblico in delirio.
SEBASTIAN VETTEL 9: al via pensa a difendersi da Bottas, ma non riesce a difendersi da Verstappen. Viene chiuso dall’olandese, che gli distrugge l’ala anteriore. Il tedesco cambia strategia dopo la Safety Car, rientrando in pit, montando le supersoft e uscendo ultimo. Rimonta come un ossesso, trovandosi 8° già al giro 22, quando si libera di Magnussen. Sale fino al 6° posto, poi, vedendo i tempi del compagno con le ultrasoft, la squadra lo richiama montandogli le gomme più performanti e rimonta forsennatamente riuscendo a passare nelle battute finali le Force India e arrivando quasi sotto a Ricciardo. Visto com’era iniziata la gara, va bene così.
SERGIO PÉREZ 7,5: dopo aver passato Räikkönen, corre tutta la prima metà di gara attaccando Ricciardo, su strategia diversa. Poi è raggiunto da Ocon e la squadra gli chiede di farlo passare, visto che il francese parrebbe averne di più e considerando anche il sopraggiungere di Vettel dietro di loro. Non lo fa e il tedesco della Ferrari passa entrambi.
ESTEBAN OCON 8,5: come una formichina, senza farsi vedere corre diversi giri addirittura al 2° posto. Fa lo stesso numero di giri di Hamilton e rientra per difendersi dal ritorno di Vettel, riuscendoci e diventando poi l’ombra della Ferrari di Räikkönen finché questa non rientra ai box. Poi litiga col compagno Pérez, reo di non averlo fatto passare quando ne aveva di più e alla fine le due Force India non solo non riescono a passare Ricciardo, è anzi Vettel a scavalcare entrambi. Nel giro d’onore si lamenta con la squadra. Bel caratterino per il pilota di scuola Mercedes, velocissimo.
KIMI RÄIKKÖNEN 6: in partenza è passato da Ricciardo, poi quando la Safety Car rientra rischia di perdere il controllo in uscita di curva 6 mettendo due ruote sul prato e viene superato da Pérez. Tenta l’undercut per rifarsi sul messicano e Ricciardo, ma non riesce nel suo intento. Corre tra le Force India finché viene usato come cavia dal box Ferrari per verificare i tempi con l’ultrasoft, poi ha un problema grosso alla vettura, ma riesce ad arrivare al termine della gara, sebbene sopravanzato dal compagno.
NICO HÜLKENBERG 7,5: si ferma in regime di Virtual Safety Car, si trova a lottare con Stroll e Magnussen per la zona bassa dei punti e si libera strenuamente dei due. Si trova 8° e lì rimane, anche se alla fine tenta di riprendere Räikkönen, afflitto da problemi.
LANCE STROLL 8: finalmente! Molto più concreto di quanto visto nelle prime gare, almeno lo si vede battagliare e riesce a giungere a punti, 9°. È autore di diversi sorpassi, anche se quasi tutti di potenza.
ROMAIN GROSJEAN 6,5: chiuso da Sainz al primo giro, lo tocca innescando la carambola che porta allo scontro dello spagnolo con Massa. Poi naviga a metà classifica, con la vettura forse danneggiata, ma approfittando dei ritiri di Kvyat e Alonso riesce a prendersi il punticino del decimo posto.
JOLYON PALMER 5,5: come il compagno Hülkenberg, si ferma durante la Virtual Safety Car e rientra in fondo alla classifica, davanti solo alle Sauber. Non tiene un ritmo malvagio, alla fine termina 11°, anche se più per i ritiri altrui che per meriti propri. Rispetto al team mate, come sempre, non esiste.
KEVIN MAGNUSSEN 5: corre in zona punti, ma si prende cinque secondi di penalità per aver passato Vandoorne in regime di Virtual Safety Car. Poi deve difendersi da Stroll (e ci riesce), da Hülkenberg e da Kvyat, ai quali rifila chiusure fin troppo decise. Scivola inesorabilmente indietro con la seconda sosta, chiude 12°.
MARCUS ERICSSON 6: con la vettura che ha non può fare granché d’altro che precedere il proprio compagno di squadra: missione compiuta, per una volta.
STOFFEL VANDOORNE 4,5: lo si vede solo quando passa Alonso al primo giro e quando viene scavalcato illegalmente da Magnussen. Poi sparisce nell’anonimato di centro classifica e un’ulteriore sosta lo porta addirittura in mezzo alle Sauber. Molto male, in particolare rispetto al compagno.
PASCAL WEHRLEIN 4: parte dai box per l’incidente in qualifica e si ferma al primo giro cambiando strategia. Subisce il sorpasso solo da Vettel e poi torna desolatamente ultimo, tornando un’ulteriore volta ai box e prendendosi mezzo minuto da Ericsson, che è tutto un dire.
FERNANDO ALONSO 8: non parte male, rimane a centro gruppo ed è indirettamente coinvolto nell’incidente tra Massa e Sainz: per evitare il brasiliano è costretto ad allargarsi sull’erba e perde la posizione dal compagno di squadra. Con la sosta di Hülkenberg e i problemi a Vettel e Verstappen si ritrova 8° prima, poi addirittura 4° durante la girandola dei pit-stop. Viene surclassato dalla maggior potenza delle vetture di Ricciardo, Pérez, Räikkönen e Vettel. Dopo ben 41 giri monta le ultrasoft, rimane saldamente 8° ma a tre giri dal termine l’ennesimo problema alla McLaren lo ferma. Bellissima la scena dello spagnolo che sale in tribuna tra il pubblico.
DANIIL KVYAT 4: ha qualche problema al via, poi commette un errore da debuttante tornando alla sua piazzola al termine del giro di ricognizione anziché partire ultimo e per questo motivo si prende un drive through mentre naviga intorno al 7° posto. Poi ha problemi alla sua vettura dopo la seconda sosta e scivola ultimo, infine si ritira.
MAX VERSTAPPEN 7: partenza ottima, ma chiusura troppo aggressiva su Vettel: gli distrugge l’ala anteriore. Si ritrova 2°, è bravo poi a difendersi da Bottas dopo la prima Safety Car. Non è però in grado di impensierire Hamilton, poi rompe all’11° giro.
FELIPE MASSA s.v.: completamente incolpevole, viene preso in pieno da Sainz, dopo che lo spagnolo ha perso il controllo della propria vettura nella curva 3 nel primo giro.
CARLOS SAINZ 2: conclude la sua corsa al primo giro come una palla da biliardo impazzita diretta contro la sagoma bianca della vettura di Massa. È stato tamponato da Grosjean, ma la colpa è sua: non ha lasciato spazio al francese, che è praticamente finito sull’erba ed è stato costretto a prenderlo per non finire contro il muro.