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7 vittorie, 4 doppiette, 16 podi, 6 pole position, 6 giri veloci, il tutto su una pista che non ha ancora compiuto vent’anni di vita per un totale di 18 gare disputate sul circuito del Sakhir: un bottino di tutto rispetto per la Ferrari, che può dunque senza ombra di dubbio approcciarsi con grande fiducia all’esordio stagionale nel Mondiale 2023 di F1. Già, perché i precedenti del Cavallino al GP del Bahrain, o Bahrein che dir si voglia, sono assolutamente positivi, tanto da poter definire questo tracciato come talismano della Rossa.
Già a partire dalla prima edizione, era l’ormai lontano 2004, quando si impose Michael Schumacher, in doppietta tutta rossa con Barrichello, rifilando distacchi monstre ai rivali. Nel 2007 e nel 2008 fu Felipe Massa a trionfare, nel 2010 è stata la volta di Fernando Alonso, che con l’Aston Martin quest’anno sembra davvero vicino ai tre top-team, stando almeno ai test prestagionali sempre su questa pista in cui è volato. Sebastian Vettel, dopo anni di digiuno, ha riportato la scuderia di Maranello a trionfare in Bahrain nel 2017 e nel 2018, sfortuna nera invece per Leclerc nel 2019 quando un calo di potenza fece sfumare la vittoria ormai in pugno. Dopo anni di dominio Mercedes, finalmente nel 2022 è tornato il sorriso in casa Ferrari a Sakhir: vittoria di Leclerc, doppietta completata da Sainz nell’esordio di un Mondiale che però non ha mantenuto le promesse iniziali.
In ogni caso, con la bellezza di sette vittorie in diciotto edizioni, di sedici podi complessivi (4 le doppiette), 6 pole position e lo stesso numero di giri più veloci, la Ferrari è la scuderia più vincente su questo circuito: riusciranno Leclerc e Sainz a ripetersi anche nel 2023? Compito arduo, viste le performance della Red Bull, ma sognare è lecito.
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