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Lunedì amaro per la Ferrari, ora impaziente di volare in Bahrain per voltar pagina. Al Gran Premio d’Australia i mille discorsi fatti durante i test son stati cancellati dalle reali prestazioni in pista, dalla prima sessione di qualifica e dalla prima gara stagionale: insomma, dal primo vero appuntamento ufficiale di Formula 1. Attesa e aspettative convertite in profonda delusione per un risultato che alla vigilia era davvero impronosticabile. Ferrari anonima, quasi da terza forza della griglia data la superiorità della Red Bull di Max Verstappen capace di mettere in apprensione Lewis Hamilton nella fase finale di un Gran Premio con poche emozioni. L’unico vero colpo di scena, seppur non condito da fuochi d’artificiali, è stato lo strapotere del finnico Valtteri Bottas. È lui il vero protagonista di Melbourne, una tappa che può dar tanto al finnico in termini di fiducia e serenità dopo un campionato 2018 completamente da dimenticare.
BOTTAS FA… L’HAMILTON – Hammertime Bottas. Il tempo del martello questa volta è tutto di Valtteri. A dire il vero il pilota finlandese non ha dovuto fare dei miracoli per appropriarsi della prima posizione, anzi. Hamilton sbaglia la partenza, Bottas lo fulmina e alla prima curva chiude la traiettoria per poi scappar via a dettare il ritmo. Giro dopo giro guadagna margine dal compagno di squadra che, a sorpresa, viene richiamato ai box al 16° giro per coprire la strategia pit della Ferrari di Vettel. Ma Bottas non si lascia intimorire da un possibile under cut del britannico anche perché la pista, nella sua evoluzione, dà ragione ai piloti che sono riusciti ad allungare il primo stint. Infatti dopo il pit Hamilton non riesce a recuperare il gap sul compagno di squadra consentendo a Bottas di tornare ai box in tutta tranquillità, procedere al cambio gomme al 24° giro e inanellare una serie di tempi davvero invidiabili. Un vero e proprio ‘Hammertime’ con il fastest lap nei giri finali del GP, non più uno ‘sfizio’ ma un vero e proprio risultato da aggiungere alla classifica grazie alla nuova regola del punto aggiuntivo per il giro veloce. “Sicuramente è stata la mia miglior gara di sempre, me la sono goduta e non sarebbe mai stata possibile senza una macchina semplicemente fantastica oggi, che è tutto merito del team – ha commentato Bottas al termine della gara – So di esserne in grado, mi era già capitato anche in passato, devo solo esprimere il mio miglior livello ed essere un tutt’uno con la macchina“. Una giornata perfetta che si conclude con il sorriso stampato in faccia e con la speranza di disputare, finalmente, un campionato da protagonista.
HAMILTON CADE NELLA TRAPPOLA (ERRATA) DELLA FERRARI – Incapace di attaccare nei primi giri del GP, la Ferrari è il primo team a tentare un qualcosa di diverso per modificare l’andamento della gara. Al 15° giro gli uomini di Maranello richiamano Vettel ai box per il cambio gomme ricevendo la contro-risposta della Mercedes con Hamilton ai box nel giro successivo. L’under-cut non riesce alla Rossa anche se Vettel in due giri recupera tre secondi sul rivale per poi perderlo di vista nella seconda parte di gara. Ma la mossa di coprire la strategia del tedesco si rivela fallimentare per Lewis che, con una gomma molto più usurata rispetto a quella di Bottas, fatica e porta a casa un secondo posto che lascia l’amaro in bocca: “Cosa mi è mancato? Qualche idea ce l’ho ma ne parlerò con gli ingegneri. La partenza è stata frustrante – sottolinea il britannico che però si complimenta con il compagno di squadra – Valtteri ha fatto una prestazione incredibile, ha meritato la vittoria“. E i numeri di Hamilton in Australia parlano chiaro: sei pole position di fila e una sola vittoria negli ultimi sei anni. Male.
FERRARI FUORI DAI GIOCHI ALL’ALBERT PARK – Brutta immagine della Rossa a Melbourne. Dopo l’esaltazione dei test si passa alla depressione post Australia, un mix di emozioni che al momento non han senso di esistere. Che questo tracciato non fosse uno dei preferiti del Cavallino è un dato di fatto anche se nelle ultime edizioni è stata proprio la Rossa di Maranello a trionfare sfruttando vari ‘eventi’ positivi. Il gap in qualifica, simile a quello subito nel 2018, porta Vettel in terza e Leclerc in quinta posizione sulla griglia di partenza. Risultati tutto sommato confermati con le prestazioni in gara dove è la strategia pit a mettere fuori dai giochi Vettel, regalando così un’occasione d’oro alla Red Bull con il podio di Verstappen. Un pit-stop affrettato che non porta ad alcun esito con il tedesco rimontato nella seconda parte di gara dal compagno di squadra. “Ovviamente come si è visto ho faticato con le gomme. Sono andato ai box molto presto, ho visto che anche altri hanno avuto gli stessi problemi – ha commentato con amarezza Vettel nel post gara – Non abbiamo più l’ottima forma di due settimane fa. Ci sono stati un paio di motivi oggi che hanno determinato questa prestazione, dobbiamo esaminarli meglio, ma potevamo fare meglio“. E se per Vettel si tratta di strategia errata, per Leclerc possiamo parlare di un paio di errori di inesperienza. Al via Charles prova un attacco tanto aggressivo quanto pericoloso all’interno di curva 1 su Vettel salvo poi finire sull’erba e perdere contatto da Verstappen. Poi nell’inseguimento alla Red Bull dell’olandese sbaglia una curva e finisce nuovamente sull’erba. Eppure il monegasco non si dà per vinto e nel finale di gara, dopo il pit-stop tardivo, recupera una decina di secondi a Seb e si presenta dietro gli scarichi della monoposto numero 5: “Potevo superare Vettel nel finale ma il team ha deciso di tenere le posizioni invariate – ha rivelato Leclerc – Non c’era niente da vincere per il team e dunque capisco la loro scelta“. Un quadro non propriamente esaltante.
Si chiude qui il primo appuntamento del Mondiale 2019. Ora una settimana di pausa prima di volare verso Sakhir per il Gran Premio del Bahrain. La race night dello scorso anno fu una delle gare più belle ed emozionanti in cui Vettel trionfò facendo doppietta dopo la vittoria in Australia. Quest’anno, invece, il Bahrain rappresenterà un’occasione di riscatto per la Rossa, per punti e per morale.
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