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Charles Leclerc si è schiantato nelle prove libere dell’inedito Gran Premio dell’Arabia Saudita di Formula 1, alimentando la preoccupazione dei piloti sulla sicurezza della pista di Jeddah. Si tratta di un tracciato urbano con 27 curve a 250 km/h di media al giro. A destare preoccupazione sono le curve cieche ad alta velocità , la mancanza di visibilità in caso di problemi e pochi spazi di fuga. “È una pista pericolosa – ha detto Max Verstappen -. Se ti trovi uno che va piano avanti non te ne accorgi se non alla fine. Non so cosa pensassero quando hanno deciso di correre qui. Immagino che avessero 90 milioni di dollari di buone ragioni…“.
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SAINZ – “Devi fidarti completamente degli standard della FIA, che di solito sono abbastanza precisi – ha detto invece Sainz -. Se c’è un incidente tre secondi prima di te, non c’è tempo per reagire, non possiamo vedere attraverso i muri. La FIA deve garantire attenzione per bandiere gialle, safety car e bandiere rosse“.
HAMILTON – Anche gli ingegneri dovranno prestare grande attenzione per segnalare tempestivamente eventuali pericoli ai piloti, come sottolinea Lewis Hamilton: “È peggio che in altri posti, la velocità e la vicinanza alle altre vetture ci mette in una posizione di rischio“.
NORRIS – “Il traffico sarà davvero difficile perché tutti volano – ha detto Norris -. Non puoi vedere dietro le curve. I miei ingegneri mi avvertono che ci sono cinque macchine che aspettano davanti e cose del genere, ma poi hai tutti davanti a te e otto in coda all’ultima curva. Probabilmente sarà il caos, come sempre, ma forse qui più che in altri posti, e non è bello“.
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