Formula 1

F1, GP Abu Dhabi 2017: le pagelle. Bottas, pole e vittoria da 10

Valtteri Bottas, Mercedes F1 2017 - Foto Bruno Silverii

Le pagelle del Gran Premio degli Emirati Arabi, ultima tappa del Mondiale 2017 della Formula 1. Ad Abu Dhabi vince Valtteri Bottas partendo dalla pole position e sconfiggendo il compagno di squadra Lewis Hamilton. Terzo posto per Sebastian Vettel a completamento del podio, ecco i voti della redazione di Sportface.it per l’ultimo Gran Premio stagionale.

VALTTERI BOTTAS: 10 – Si prende una bella pole al sabato. In gara, Hamilton non tiene il suo ritmo, si ferma al giro 21. Proprio in quel momento, però, l’inglese stampa il giro veloce per tentare di passarlo. Al giro 24, però, è il finlandese a segnarlo e riesce a mantenere la leadership una volta che l’inglese si ferma. Poi, però, commette un errore al giro 49 e Hamilton ci riprova. Al giro 52, però, dà un colpo secco con un giro velocissimo in cui infligge ben 8 decimi a quello fatto segnare precedentemente da Vettel.

LEWIS HAMILTON: 9 – La pole gli sfugge a causa di un paio di sbavature. La domenica rimane distante di un paio di secondi a Bottas, poi segna subito il giro veloce e decide di non fermarsi subito. Si ferma al giro 24: non è bastato per superare il compagno, ma poi gli entra in scia per provare a passarlo. Nel tentativo di forzare, al giro 30 arriva lungo alla curva dell’albergo e perde mezzo secondo, poi quando è Valtteri a commettere un errore al giro 49 ci riprova, ma senza successo. Poi il finlandese scappa via nuovamente e lui si accontenta.

SEBASTIAN VETTEL: 8 – Non ha il ritmo delle Mercedes, perde poco al giro, ma costantemente. Si ferma al giro 20 per difendersi da Ricciardo, cosa che non è stata col senno di poi necessaria, dato che appena Sebastian riprende la pista, Daniel abbandona il gruppo. Si allontana tantissimo dopo il pit stop, la sua supersoft non funziona e, non avendo più avversari, si preoccupa di amministrare e andare di risparmio benzina. Fatto ciò, negli ultimi giri è molto veloce, gira sui tempi Mercedes, ma quando Bottas decide di fare sul serio mostra le potenzialità della propria vettura, infliggendogli più di 1 secondo in due giri. Termina sì sul podio, ma a 25 secondi dal finlandese.

KIMI RÄIKKÖNEN: 7 – Non ha il ritmo di quelli davanti, ma controlla Verstappen. Si ferma al giro 16 per tentare di coprire l’undercut del pilota Red Bull e ci riesce. Non ha però assolutamente ritmo, tanto che l’olandese si rifà sotto, ma Kimi non corre mai alcun pericolo e chiude 4°.

MAX VERSTAPPEN: 7 – Non è veloce quanto Ricciardo per tutto il weekend: l’australiano riesce a mettersi Räikkönen dietro, lui no. Tra i primi sei è il primo a fermarsi per il cambio gomme, per tentare l’undercut sul ferrarista, lo fa al giro 15. Rimane però bloccato dietro a Ocon e il finlandese gli resta davanti. Poi se ne libera, ma troppo tardi. Poi continua a seguirlo a distanza di 1 secondo. Litiga con Magnussen, che non ci stava a farsi doppiare, ma così facendo perde un paio di secondi da Räikkönen, poi in una decina di giri torna sul secondo di distacco. Non riesce mai, però, a imbastire una manovra d’attacco e alla fine si accontenta del 5° posto.

NICO HÜLKENBERG: 8 – Si prende 5 secondi di penalità per aver tagliato una curva con lo scopo di mantenere la posizione su Pérez: vero che il messicano lo chiude, ma lui non era ancora affiancato per potersi permettere di attaccarlo in quel modo (in tal caso la penalità sarebbe andata al pilota Force India per non aver lasciato spazio). Sconta la penalità al giro 17, quando si ferma ai box: rientra però davanti a Pérez. Il migliore degli altri, quando non ci sono le Force India c’è lui. Punti d’oro per superare la Toro Rosso nel mondiale costruttori. Bravo. Chiude 6°.

SERGIO PÉREZ: 7 – Chiude in modo duro, ma regolare Hülkenberg, il quale non è accanto a lui mentre taglia la chicane: di conseguenza fa una manovra regolare e la penalità se la prende il tedesco. Poi però non ha il ritmo del rivale che, nonostante la penalità scontata durante la sosta, gli rimane davanti. Di conseguenza, il messicano finisce al 7° posto.

ESTEBAN OCON: 6,5 – Nella prima parte di gara viene inquadrato solo in quanto decisivo nel precedere Verstappen, cosa che salva Räikkönen dall’undercut dell’olandese. Come anche Sainz, che gli si avvicina prima della sosta, è autore di un lunghissimo primo stint: si ferma al giro 32. Rientra alle spalle del compagno e senza Sainz alle spalle corre da solo. Conclude 8°.

FERNANDO ALONSO: 7,5 – Per lui sembra che lo scorso GP del Brasile non sia mai finito: corre tutta la prima parte di gara in scia a Massa senza riuscire a sorpassarlo. Finalmente riesce nell’intento al giro 24, quando il brasiliano esce dai box. Da sottolineare la sua perla da filosofo in radio al giro 26: inutile, lo spagnolo sa sempre come animare le gare. Finisce la stagione con una McLaren in crescita ed è nuovamente in zona punti: 9°.

FELIPE MASSA: 6,5 – Si ferma al giro 22 per il cambio gomme e rientra alle spalle di Grosjean, ma davanti ad Alonso, che però ingaggia nuovamente una bella battaglia con lui e stavolta ha la meglio: dopo le soste altrui, si ritrova 10°, troppo distante dallo spagnolo davanti e dal francese dietro e amministra. Stroll rispetto a lui non esiste. Saluta con un punto (meritato) la Formula 1, lasciando la propria vettura, con ogni probabilità, a Kubica. Buona fortuna, Felipe.

ROMAIN GROSJEAN: 7,5 – Bel duello con Stroll al giro 6: lo passa sul lunghissimo rettilineo, ma il canadese risponde subito dopo. Tre giri dopo ci riprova, ma di nuovo non riesce nel sorpasso. Al giro 11, Stroll ancora si difende bene, ma il francese stavolta tira fuori il coniglio dal cilindro con un super sorpasso all’esterno, molto bravi entrambi. Protagonista di duelli, si ingarella anche con Hülkenberg e nonostante gomme più usurate risponde bene. Poi entra nella morsa di Pérez. Risale fino all’8° posto, poi si ferma e rientra 11°, posizione in cui conclude. Partiva 16° e termina dietro a vetture abbondantemente più veloce della sua. Obiettivamente era impossibile oggi fare di più.

STOFFEL VANDOORNE: 6 – Si lamenta a lungo dopo la sosta quando, nelle ultime posizioni, gli sembra di guidare una vettura da rally talmente non ha grip. Surclassato da Alonso quest’oggi, chiude 12°.

KEVIN MAGNUSSEN: 5 – Al via dal 14° posto, è l’unico a “dare spettacolo” alla partenza: va lungo alla curva 1, poi, per evitare un contatto con Stroll, perde la vettura e va in testacoda ad alta velocità, finendo nella via di fuga asfaltata; dopodiché riparte senza problemi. Precede però solamente vetture nettamente più lente (Sauber e Toro Rosso) più lo stesso Stroll, che di velocità oggi proprio non ne ha. Così, mentre Grosjean quasi lotta per i punti e lo demolisce, lui deve ingarellarsi con Wehrlein e Hartley. Non bene.

PASCAL WEHRLEIN: 7 – È il migliore del pacchetto arretrato, riesce a precedere non solo il compagno, ma anche entrambe le Toro Rosso e non è lontanissimo da Magnussen. Non merita di stare fuori dalla F1 il prossimo anno. Molto bello il sorpasso al danese, poi però il pilota Haas gli risponde di motore (ci mancherebbe: entrambi hanno il Ferrari, ma la Sauber quello dell’anno scorso). Il duello permette anche ad Hartley di aggiungersi alla festa.

BRENDON HARTLEY: 6,5 – Parte ultimo, la Toro Rosso ad Abu Dhabi proprio non c’è. Può permettersi di combattere solo col compagno e le Sauber. Si attacca a Wehrlein e Magnussen e precede Gasly: difficile chiedergli di più.

PIERRE GASLY: 5 – Naviga sempre nelle ultime posizioni a causa della scarsa competitività della sua Toro Rosso. Si gira al giro 17, cosa che permette a Wehrlein, Magnussen e al compagno Hartley di scavalcarlo.

MARCUS ERICSSON: 5,5 – Si ferma tardissimo, insieme a Gasly, ma rientra in fondo al gruppo, appena dietro a Stroll, ma lo riesce a scavalcare.

LANCE STROLL: 5 – Perde la posizione al giro 6 da Grosjean, ma poi recupera bene. Al giro 9 riesce nuovamente a difendersi con l’incrocio di traiettorie. Si deve arrendere al giro 11 solo davanti a una magia del francese. Al termine dello stesso giro si ferma ai box: è il primo a farlo e monta le supersoft. Bei duelli, certo, ma in sostanza semplicemente non è rapido: Massa lo demolisce e lui finisce in fondo, pure dietro alle Sauber. Subisce il sorpasso da Ericsson, poi rientra ai box per un cambio gomme. Chiude ultimissimo e si becca 5 solo perché nelle lotte fa divertire: meriterebbe un voto più basso, il peggiore in pista insieme a Magnussen, che però gli finisce ben sopra.

CARLOS SAINZ: 7 – Fa un primo stint lunghissimo, tanto che riesce a salire sino al 7° posto nonostante avesse l’ultrasoft decisamente usata. Poi pensa bene il suo box a rovinargli la gara, non montandogli bene una gomma e costringendolo al ritiro. Dopo la sosta era rientrato intorno al 10° posto. Hülkenberg fa meglio di lui, ma nel complesso non demerita.

DANIEL RICCIARDO: 6,5 – Perennemente 4° e troppo staccato da Vettel, si ferma al giro 19 per provare comunque a mettere pressione al tedesco. Al giro 20 tocca il muro, subito dopo si ritira, per un problema però idraulico. Peccato per lui, perché è stato più veloce di Verstappen per tutto il weekend ed era anche abbondantemente davanti a una Ferrari, quella di Räikkönen.

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