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Emerson Fittipaldi ha concesso un’intervista a Repubblica in vista dell’ultimo appuntamento della stagione di F1 ad Abu Dhabi: “Il consiglio che posso dare a Hamilton e Verstappen è di seguire il motto più ovvio: arriva al traguardo e solo dopo arriva davanti. Inoltre mi sento di dire loro di stare calmi. Ogni dettaglio può fare la differenza e il minimo errore può far buttare via tutto. Fondamentale la strategia dei team. Nonostante siano epoche diverse, la pressione è la stessa – prosegue Fittipaldi, che nel 1974 diede vita ad un duello acceso con Clay Regazzoni – La differenza rispetto al ’74 è che c’è tutto il mondo collegato. Mio figlio sta seguendo questo finale di stagione sui social con tanta attenzione“.
L’ex pilota ha poi raccontato quanto accaduto 47 anni fa a Watkins Glen, stato di New York: “Sapevo di dover mantenere i nervi saldi poiché qualora fossi finito fuori avrei perso tutto. E così feci. Restai nella sua scia prima di attaccarmi. Lui non se l’aspettava e mi chiuse la porta quasi buttandomi sul prato. Poco dopo ci riprovai e riuscii ad effettuare il sorpasso. Una volta davanti non ho mai guardato gli specchietti. Nonostante il quarto posto fu abbastanza per il titolo, il primo per la McLaren. Nonostante ne sia passato di tempo, me lo ricordo come fosse adesso. Una volta sceso dalla macchina mi sentii stanco e svuotato“.
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