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Belgio e Olanda come due antipasti di grandissimo livello, ma nel terzo appuntamento consecutivo con la F1, l’abbuffata giunge al suo piatto forte, l’attesissimo Gran Premio d’Italia sul circuito di Monza. All’Autodromo nazionale è proprio la scuderia di Maranello a fare gli onori di casa e a tentare di ricucire il gap che si è creato, davvero profondo, nei confronti della Red Bull e di un Verstappen che, con il secondo titolo Mondiale ormai conquistato o quasi, punta a far vedere i muscoli anche a casa nostra, dopo aver vinto nei suoi due circuiti di casa, Spa e Zandvoort. Per far sì che anche la gara più attesa dell’anno diventi una nuova prova di forza dell’olandese, servirà tirar fuori qualcosa in più.
Trovare il giusto bilanciamento nel Tempio della Velocità , una pista che sicuramente si può sposare bene con la vettura del Cavallino, poi sarà necessario osare con le strategie, o anche la Mercedes può stare davanti alla Rossa, infine da Carlos Sainz e Charles Leclerc ci si attende forse qualcosina in più. Non sono stati fortunati, la macchina non li assiste più nel duello con il team austriaco, e la seconda metà di stagione si è fatta sempre più anonima e disastrata. Peccato, perché le premesse c’erano tutte: posto che ancora non è detta l’ultima parola, e che per il prossimo anno si potrà fare tesoro degli errori, è tempo però di pensare al presente, il presente dice Monza, e regalare una grande soddisfazione ai tifosi sarebbe un ottimo modo per entrare nella parte finale di questa annata. Anche perché, qui non si è vinto tanto negli ultimi anni: c’è l’acuto di Leclerc nel 2019 e la precedente soddisfazione nel 2010 con Alonso. Negli ultimi due anni, poi, vincitori a sorpresa: nel 2021 Ricciardo, e sembra un’era geologica fa viste le sue attuali difficoltà , nel 2020 Pierre Gasly su AlphaTauri, bissando il 2008 targato Vettel con Toro Rosso.
Veniamo alle caratteristiche del tracciato. 5.793 metri da percorrere per 53 giri, un circuito velocissimo che dunque spingerà come ogni anno i team a preparare vetture scariche a livello aerodinamico. Conta il motore qui, si sa, e da quello Ferrari ci si attende tanto. I sorpassi come sempre sono molto frequenti, i quattro lunghi rettilinei costringeranno anche i piloti a frenate molto complicate e nelle quali emergerà la bravura del singolo “manico”. Venendo agli pneumatici, infine, degrado delle gomme sarà contenuto, Pirelli ha deciso di portare i compound mediani della gamma, dunque C2-C3-C4 per hard-medie-soft. Davanti a 320.000 spettatori per i tre giorni di attività in pista, appuntamento dunque da venerdì 9 a domenica 11 settembre per la gara regina della stagione di F1.
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