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È una nuova stagione con nuove aspettative. Dopo aver archiviato la prima delle ventuno tappe totali, la Ferrari vuol tornare a trionfare nel Mondiale 2018 della Formula 1 a distanza di 10 anni dall’ultimo costruttori e di 11 dall’ultimo piloti vinto da Raikkonen. Il primo round in Australia ha fornito alcune indicazioni positive ed altre sulle quali bisognerà sicuramente lavorare. Analizziamo i possibili punti sfavorevoli nella corsa della Rossa.
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L’analisi dei contro della Rossa nel 2018
MERCEDES ANCORA DAVANTI – Siamo ancora ai blocchi di partenza dove abbiamo potuto vedere solamente la prima gara di una lunga stagione. Ciò che Melbourne ci ha proposto, però, è stata una Mercedes in forma con la pole position e con una vittoria sfumata solamente per una serie di eventi e per un errore di calcolo certamente risanabile. Hamilton dalla pole, Bottas dal fondo per un errore: tralasciando l’anonima prestazione del finlandese, Lewis ha condotto egregiamente il Gran Premio venendo scavalcato solamente da una strategia perfetta della Ferrari durante la virtual safety car. Successivamente un errore di guida nell’inseguimento, gomme surriscaldate ma grande costanza e agilità dietro gli scarichi della SF71H in un circuito dove è complicato tentare il sorpasso. Secondo posto per Hamilton, 22 punti totali per la freccia d’argento, dei risultati che non risaltano il lavoro della scuderia tedesca che cataloga questo GP come “un caso”, sfregandosi le mani per il futuro.
DEFICIT IN QUALIFICA – La Ferrari, così come tutte le altre scuderie, all’Albert Park hanno mostrato un deficit abbastanza importante nel giro secco. Hamilton ha stampato il nuovo giro record guadagnando circa un secondo fra Q2 e Q3 rifilando 6 decimi a Raikkonen e 7 a Vettel. Purtroppo, però, non abbiamo avuto la controprova della prestazione di Bottas (finito a muro nel Q3) ma la sensazione è che il “bottone magico” della Mercedes sia assolutamente irraggiungibile perché per colmare un gap del genere serve un salto prestazionale ad oggi impronosticabile. Iniziano le prime proteste dal paddock con la Red Bull, tramite il team principal Horner, che chiede spiegazioni riguardo questo potenziale nascosto, nella paura di vedere delle qualifiche anonime nelle quali si lotterà dalla terza posizione in giù. Hamilton ha fatto una magia pazzesca a Melbourne o davvero la Mercedes è irraggiungibile in qualifica? Parola alle prossime tappe.
BOTTAS DI SQUADRA, RED BULL A “DOPPIO TAGLIO” – La partenza di Bottas non è stata delle migliori tanto che, con i quattro punti dell’ottava posizione, ha piazzato la Mercedes ad un misero +2 dalla Red Bull dopo la prima gara del Mondiale. Il finlandese nel 2017 ha dimostrato di esser una “spalla fidata” per il proprio compagno tra scambio di favori nella prima parte di stagione ed i numerosi sacrifici, a testa bassa, nel finale. Il due contro uno attuato dalla Ferrari in Australia può esser neutralizzato dalla presenza di Bottas che dovrà comunque alzare le proprie prestazioni per portarsi ad un livello competitivo vicino agli standard di Hamilton. Un ulteriore rivale potrebbe esser la Red Bull, considerata “arma a doppio taglio”. Seppur una maggiore competitività in pista possa limitare il dominio incontrastato della Mercedes in gara, la RB14 ha mostrato dei tempi molto simili a quelli della SF71H nel giro secco che potrebbero dar fastidio nel discorso qualifica e nella formazione della griglia di partenza. In tal senso la Ferrari dovrà costantemente prevalere nella battaglia dei millesimi per star davanti alle Red Bull e per poter lottare dalla prima curva con Mercedes per non compromettere il Gran Premio dalla giornata di sabato.
Tante variabili, tante incognite: il Mondiale 2018 è partito nel segno della Rossa ma saranno 21 gare di sofferenza, strategia e spettacolo. L’obiettivo del Cavallino è quello di tornare davanti a tutti dopo dieci anni di astinenza ma la competizione è forte e gli avversari sono in piena lotta.