Daniel Ricciardo non usa mezzi termini per definire il periodo del lockdown, difficile per tutti. Durante il podcast “In The Fast lane” ha raccontato le sue emozioni: “Siamo stati seduti ad aspettare a bordocampo – ha ammesso -. Un giorno si diceva che avremmo fatto test nella tale settimana, poi le cose cambiavano. E stato difficile. Avrei preferito che subito dopo Melbourne ci dicessero: ‘Ok non si correrà fino a luglio’. E allora non ci saremmo predisposti. Il difficile era starsene lì senza avere una data. E’ dura restare tutti il tempo cercando di essere pronti a cominciare senza sapere quando avremmo effettivamente potuto farlo”.
“Io sono tornato a Perth – ha proseguito -. E sono rimasto sempre pronto. La difficoltà era restare concentrati nella preparazione senza sapere quel che sarebbe successo. Era frustrante. Ma alla fine ho dato un periodo di riposo al mio corpo e alla mia mente, senza viaggi continui in cabine pressurizzate. Questo periodo potrebbe avermi allungato la carriera di qualche anno. Quindi anche da una situazione davvero brutta, con le notizie che si sentivano, potrebbe essere scaturito qualcosa di buono. Non sono mai stato così tanto tempo lontano dalle gare, e forse non sono mai stato così in forma. Quando arriverò in Austria sarò completamente a posto”.