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Talvolta un Gran Premio di Formula 1 non termina allo sventolare della bandiera a scacchi. E il Gran Premio d’Olanda continua a far parlare di sé anche dopo le bollicine sul podio. Questo il fatto incontrovertibile: la virtual safety car comandata dalla direzione di gara dopo il problema di Yuki Tsunoda, pilota AlphaTauri (team satellite della RedBull) ha favorito proprio Max Verstappen, poi vincitore. Tra i tifosi della Mercedes e non solo, però, inizia a serpeggiare l’idea che la vicenda sia stata organizzata a tavolino per aiutare l’olandese campione del mondo. Tuttavia, alcuni tifosi frustrati hanno iniziato a tartassare i profili social ufficiali della scuderia di Faenza, insultando Hannah Schimtz, responsabile della strategia delle vetture Red Bull.
Tanta la ferocia degli attacchi, che l’AlphaTauri è stata costretta a pubblicare una nota che recita: “È desolante leggere il linguaggio e il tono di alcuni commenti rivolti alla nostra head of strategy, Hannah Schmitz”. “Questi comportamenti rancorosi – su legge sul comunicato – non possono essere tollerati e sostenere che abbiamo giocato sporco è inaccettabile, falso e non rispettoso verso noi e Hannah. Abbiamo sempre corso in modo autonomo, pulito e con il più alto riguardo circa lo spirito sportivo. Yuki ha avuto un problema che il team non ha individuato immediatamente, cosa che ha determinato il suo stop in pista. Insinuare altro è offensivo e assolutamente non corretto”. Il pilota giapponese, però, ha completato un giro senza indossare le cinture di sicurezza, che si era slacciato alle prime avvisaglie di problemi. Ovverosia, prima che la virtual safety car fosse decisa dalla direzione di gara: una condotta che non può restare impunita.
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