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Cala il sipario sui test prestagionali 2018 della Formula 1: ora testa al Mondiale. Nella giornata di venerdì 9 marzo si è conclusa l’ottava, nonché ultima, giornata a Montmelò sul circuito della Catalogna. Tra nubi, freddo, pioggia, qualche fiocco di neve ed infine il sole, i 20 piloti che si daranno battaglia a fine mese in Australia hanno potuto studiare, analizzare e salire a bordo delle nuove monoposto. Halo, nuovi feeling, nuove prospettive: la stagione 2018 è pronta ad incominciar la marcia verso Abu Dhabi, verso la consegna del titolo iridato.
AFFIDABILITÀ E VELOCITÀ – Tanti giri, tanti long run e maggiore velocità . Seppur dal punto di vista cronometrico non ci siano state grosse battaglie fra i vari team, in alcuni giri “secchi” abbiamo notato un miglioramento sul tempo tanto che, Sebastian Vettel, nella settima giornata di test ha registrato il nuovo record (non ufficiale) per il tracciato di Montmelò portando il limite a 1:17.182. Il tutto dovuto grazie alla nuova conformazione delle vetture ma soprattutto grazie a quel “plus” dato dall’ammorbidimento di tutte le mescole oltre all’innesto della gomma rosa “hypersoft”. Tralasciando la velocità , i riscontri positivi arrivano anche dall’affidabilità delle nuove monoposto. Nonostante la prima parte di test sia stata fortemente condizionata dalle basse temperature e dalla pioggia, i team son riusciti ad organizzar ottimamente il lavoro preparando le vetture per un grosso sforzo nella seconda parte spingendo i piloti a sostanziosi long run. Nella classifica dei giri globali troviamo la Mercedes in prima posizione con 1040 laps davanti a Ferrari con 929 seguita da Toro Rosso a 822: Red Bull solamente settima a 783.
PILOTI SINGOLI E ALTERNATI – Come di consueto le varie scuderie hanno optato tra il pilota singolo e la continua alternanza nel corso dei giorni. Mercedes, Williams e Renault hanno puntato sul ricambio continuo, alternando i propri piloti tra le sessioni del mattino e quelle pomeridiane. Lewis Hamilton e Valtteri Bottas hanno svolto un lavoro egregio per il team campione del mondo che mai ha avuto problemi nell’adattamento dei due piloti alla nuova W09. Williams, invece, oltre ad impegnar Lance Stroll e Sergey Sirotkin ha inserito nel proprio programma anche Robert Kubica, esperto terzo pilota con il sogno di poter scalar la gerarchia (perché no) a stagione in corso. Renault ha dato fiducia a Carlos Sainz e Nico Hulkenberg che han mostrato un gran passo fornendo egregi risultati che lasciano ben sperare il team francese. I restanti sette team, invece, han deciso di puntare sul lavoro singolo giornaliero dei propri piloti eccetto casi particolari tra qualche forfait dell’ultimo minuto o cambi di programmazione dovuti alle giornate “nulle” per pioggia/neve.
TOP & FLOP A MONTMELÃ’ – Sembrerà banale ma, ovviamente, il pilota da promuovere a pieni voti è pur sempre quello che primeggia nella classifica tempi. Sebastian Vettel è il “top” a Barcellona tenendo conto del suo super tempo sul giro secco fortificato da un gran numero di giri. Da non scordare anche la solida performance di Kimi Raikkonen che, nell’ultima giornata, si avvicina al record del compagno con soli 39 millesimi di distacco. E la Mercedes? Discorso rinviato in Australia. Non paragonabile il lavoro svolto fra le due scuderie che hanno affrontato questi test con una programmazione completamente differente. Come spiegato in precedenza, la scuderia campione del mondo ha sempre alternato i piloti durante il corso delle giornate probabilmente perdendo qualcosa fra le due sessioni giornaliere. Quel che è certo è che, anche quest’anno, la Mercedes ha mostrato di avere un gran passo nella lunga distanza ma dal punto di vista cronometrico Lewis Hamilton e Valtteri Bottas han giocato a nascondino. Flop per eccellenza, al momento, la McLaren. Stoffel Vandoorne e Fernando Alonso hanno passato, purtroppo per loro, più tempo tra le mura dei box invece di affrontar il tracciato spagnolo come tutti i loro colleghi. La MCL33, teoricamente, dal passaggio dalla motorizzazione Honda a Renault dovrebbe avere un “plus” prestazionale tanto che, gli uomini della stessa scuderia, fino a pochi mesi fa puntavano alla sfida per i primi posti. Pochi giorni di test sembrerebbero aver minato la sicurezza e l’affidabilità di una monoposto che, soprattutto nella seconda parte, è stata vittima di numerosi problemi tecnici. Si tratta di prove, niente di ufficiale, ma c’è ancora tanto lavoro da fare per battagliare ad alti livelli. Forse la Honda non era la madre di tutti i mali?
TESTA ALL’AUSTRALIA – Saranno due lunghe settimane d’attesa quelle che accompagneranno i piloti dalla chiusura dei test (venerdì 9) alla prima sessione di prove libere a Melbourne (venerdì 23). Ci sono davvero tante incognite su cui indagare e scoprire i reali risultati perché i test possono esser significativi ma anche misteriosi. Tra chi lancia il guanto di sfida (Ferrari) e chi gioca a “nascondino” osservando le mosse del proprio avversario (Mercedes e, da non sottovalutare, Red Bull), l’appuntamento è rinviato all’Albert Park per la prima uscita ufficiale in questa stagione. L’anno scorso la pole position fu di Lewis Hamilton ma a trionfare fu Sebastian Vettel. Cosa dovremo aspettarci in questo 2018?
La classifica dei giri globali nelle otto giornate di test
- Mercedes 1040 (Lewis Hamilton e Valtteri Bottas)
- Ferrari 929 (Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen)
- Toro Rosso 822 (Pierre Gasly e Brendon Hartley)
- Williams 819 (Lance Stroll, Sergey Sirotkin e Robert Kubica)
- Renault 795 (Carlos Sainz e Nico Hulkenberg)
- Sauber 786 (Charles Leclerc e Marcus Ericsson)
- Red Bull 783 (Max Verstappen e Daniel Ricciardo)
- Force India 711 (Sergio Perez, Esteban Ocon e Nikita Mazepin)
- Haas 694 (Romain Grosjean e Kevin Magnussen)
- McLaren 599 (Fernando Alonso e Stoffel Vandoorne)
Top-5 giri veloci nelle otto giornate di test (tutti siglati con le hypersoft)
- Sebastian Vettel (Ferrari) 1:17.182
- Kimi Raikkonen (Ferrari) 1:17.221
- Fernando Alonso (McLaren) 1:17.784
- Daniel Ricciardo (Red Bull) 1:18.047
- Carlos Sainz (Renault) 1:18.092