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“E’ stato un gran premio molto particolare. Come tifoso non mi è piaciuto dal punto di vista dal risultato, ma la squadra va sostenuta sempre. Quest’anno è difficile stare davanti alla Red Bull e a un Verstappen così in palla. E’ maturato molto negli ultimi anni. Sono una combinazione difficile da battere. Verstappen anni fa era molto umorale e faceva parecchi errori, tante volte ci ha fatto arrabbiare per i tocchi non teneri alle nostre macchine”. Lo ha detto l’ex team principal della Ferrari ed ex dirigente della Juventus, Maurizio Arrivabene, ospite di Race Anatomy su Sky: “Leclerc l’ho portato io, penso sia un grandissimo campione, ma non penso sia stata fatta una scelta tra lui e Sainz. Il primo avversario del primo pilota è il secondo .Non c’è mai stato un ordine prestabilito. L’importante è che si diano delle regole di disciplina tra i due piloti. Bisogna rapportarsi con entrambi. Se avessi parlato con Kimi come parlavo con Vettel, non mi avrebbe più parlato”.
Sul suo lavoro in F1: “Posto che Red Bull e Verstappen sono fortissimi bisogna sempre entrare in pista per rendergli la vita dura. La componente umana fa sempre la differenza. E’ importantissima per costruire la squadra, bisogna trattare tutti allo stesso modo. Non puoi entrare nel box e parlare solo con i ‘superboss’. Io ho sempre cercato di esser vicino alle persone”.
Su Vasseur: “Non è facile trovarsi a Maranello dopo le esperienze in altre team. C’è una pressione completamente diversa. Bisogna dargli tempo di ambientarsi, capire i meccanismi all’interno della gestione sportiva e comprendere cosa rappresenta la Ferrari per l’Italia e per il mondo”.
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