Formula 1

F1, Antonelli: “Wolff come un secondo padre, mi sento pronto per il Circus”

Kimi Antonelli
Kimi Antonelli - Foto Pierre Teyssot /IPA

Per me Toto Wolff è stato un secondo padre, sin dal 2018 che ho firmato con l’Academy Mercedes e tuttora oggi. Mi ha sempre supportato e mi ha anche sgridato molto recentemente, quando ho fatto il birichino mettendola a muro a Monza (ride, ndr). Continua a stare al mio fianco e sono molto contento di essere con lui l’anno prossimo. Sarà una stagione molto impegnativa, dovrò imparare tanto e sarà fondamentale il suo supporto per continuare a spingere e migliorarsi“. Sono queste le parole di Andrea Kimi Antonelli, giovane pilota classe 2006 che debutterà in F1 con Mercedes nel 2025, nel suo intervento al Festival dello Sport. “Come sono arrivato? Nei test privati una cosa che li ha impressionati è la velocità con cui sono arrivato al limite e ai tempi che loro mi predisponevano come obiettivo. Inizialmente facevo fatica nel passo-gara, ma negli ultimi due giorni di test a Spa sono migliorato notevolmente nel passo e questo li ha convinti a firmarmi. Due giorni dopo il test abbiamo fatto una chiamata con Toto e altre persone importanti in Mercedes. Allora mi dissero che avrei corso per loro nel 2025. Mi sento assolutamente pronto per la F1, dovrò imparare a gestire il weekend e le varie procedure. Ma sono già cresciuto tanto, soprattutto nella gestione delle gomme“. Antonelli torna sull’esordio a Monza: “Un ricordo che porterò con me per sempre, fare quel primo giro da pilota ufficiale F1 è stata un’esperienza unica. Ora avrò altre due chances nelle prove libere in Messico e ad Abu Dhabi, dovrò finire tutta la sessione. Russell sicuramente non era contento che avessi messo a muro la sua macchina, purtroppo è capitato“. Il suo idolo: “Ayrton Senna. Non ho potuto vederlo dal vivo, ma mi sono documentato molto su di lui. Ho potuto capire come fosse sia un grandissimo pilota che una grandissima persona. Mi ha impressionato e sin da subito l’ho scelto come mio modello di riferimento. Se dovessi scegliere come compagno di squadra un grande pilota del passato, vorrei imparare da lui. Non ho dubbi”. 

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