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Tra la Russia e la Formula 1 l’abisso si fa sempre più profondo. Il Circus, sin dallo scorso 24 febbraio (ossia dall’inizio delle ostilità in Ucraina), ha preso posizione contro l’aggressione di Kiev da parte di Mosca e il mondo delle quattro ruote è pronto a portare il dissidio su un altro livello. La Formula 1 ha infatti interrotto prima della scadenza l’accordo che garantiva all’emittente russa MatchTV l’esclusiva sui vari Gran Premi. Non solo, sì perché anche gli utenti online sul territorio russo, che – fino a qualche ora fa – potevano abbonarsi a F1-TV per seguire il Mondiale, non potranno più fare il tifo. Questa mossa da parte del Circus si inserisce in una strategia che ha visto come primo provvedimento l’annullamento del Gran Premio di Russia, inizialmente previsto per il 25 settembre prossimo. Il GP di Sochi non solo non si correrà , ma la FIA ha reciso i rapporti anche con l’intera struttura organizzativa dell’evento, che – al momento – non ci sarà nei prossimi anni. La Federazione ha inoltre decretato la rimozione delle insegne russe dalla Haas 2022, ossia la scuderia che ha addirittura cacciato il proprio pilota, il russo Nikita Mazepin, prontamente sostituito con Kevin Magnussen. Resta ora da verificare quanto la Formula 1 sia capace di resistere senza la fetta del mercato russo e quanto queste tattiche di pressione della FIA possano essere efficaci a fronte di una situazione geopolitica a dir poco drastica.
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